Oggi più che mai l’Università, settore che come altri è stato colpito dagli effetti della pandemia, risulta cruciale per sviluppare soluzioni contro la crisi, per la ripresa e la costruzione di una società e una economia “resiliente”, inclusiva e sostenibile. Con questi obiettivi si è svolta a Roma, in versione digitale, la ministeriale dello Spazio Europeo dell’Istruzione superiore (European Higher Education Area – Ehea), organismo che riunisce 49 Paesi e che ha definito il percorso d’azione per affrontare le sfide dei prossimi 10 anni.

Cooperazione e dialogo
Maggiore cooperazione e dialogo tra i paesi sull’istruzione superiore, libera circolazione di studenti e docenti e uno spazio paneuropeo inclusivo, innovativo e interconnesso sono tra i punti evidenziati nel Comunicato di Roma, il documento che punta entro il 2030 a sviluppare uno spazio educativo paneuropeo basato su una più stretta cooperazione e dialogo tra i Paesi, i sistemi e le istituzioni di istruzione superiore. Concetti ribaditi anche dal ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, che considera gli impegni concordati “un punto di svolta” per “guardare ai processi educativi globali” e spalancare “le porte agli studenti ed ai docenti di tutto il mondo, affinché possano trovare nel nostro grande spazio educativo, un luogo dove accrescere le loro conoscenze, migliorare la loro condizione, imparare nuovi approcci di dialogo e di confronto”.

La rivoluzione della pandemia
Per realizzare, entro una decade, una sorta di “super Erasmus” che consenta a studenti e docenti di muoversi dalla Norvegia alla Turchia, dalla Svizzera all’Azerbaigian e al Kazakhstan per una libera circolazione e diffusione della conoscenza, facilitando l’occupabilità. Questa pandemia “ha cambiato il nostro modo di insegnare, di apprendere e fare ricerca”, ha detto la Commissaria europea per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù, Mariya Gabriel, intervenuta in apertura all’evento. “Serve una profonda cooperazione a tutti i livelli e lavorare insieme per un’Europa in pace, in salute, verde, digitale e resiliente”.