L’idea era venuta a Gabriella. Ma era qualcosa più di un’idea, come racconta Marta, che poi ha fatto parte della squadra che ha messo nero su bianco questo progetto, “era un sogno, un desiderio che lei coltivava da dieci anni, dai giorni in cui lavorava al call center nel palazzo delle Poste di viale Asia, a Roma”. Gabriella si immaginava cosa potesse essere avere un giardino sopra il tetto e quell’immagine che aveva in testa è cresciuta dentro di lei fino a diventare semplicemente qualcosa di possibile.

I numeri dell’iniziativa
Non è detto che siano tutte così le storie di “Libera il tuo talento”, l’iniziativa promossa da Risorse Umane all’interno di Poste che si è conclusa lo scorso luglio. L’idea era far sfidare gruppi di colleghi, appartenenti a diverse funzioni aziendali, per sviluppare idee innovative che, per questa edizione, erano legate al tema della sostenibilità ambientale. All’inizio hanno deciso di partecipare in 452 e, sul nastro di partenza, c’erano 100 idee e 76 team. Uno step dietro l’altro, compresi i voti di 7.400 dipendenti e i 12mila like lasciati sulla piattaforma, sono rimasti in gara sei gruppi finalisti, ognuno composto da sei dipendenti, che si sono sfidati, sotto l’occhio attento di una giuria tecnica di 20 persone, per vincere un premio che non era solo simbolico, visto che chi si aggiudicava la gara avrebbe comunque avuto la possibilità di realizzare il proprio progetto. L’iniziativa aveva anche altre finalità non secondarie, come quella di valorizzare l’idea di fare squadra, “il noi al posto dell’io”, come dicono gli allenatori di calcio, favorendo lo sviluppo di team.

Una prenotazione green
Nel gruppo che ha vinto, casualmente alcuni già si conoscevano, lavorando tutti nella sede centrale. Si è lavorato da remoto durante il lockdown, e “queste videochiamate che a volte ci facevamo nelle ore serali tirando pure tardi”, confessa una di loro, Alessandra, “hanno rafforzato incredibilmente il senso di famiglia. È stato divertente, abbiamo lavorato su un nuovo software, abbiamo creato video, immagini. Ed è nato un bel rapporto fra di noi”.  Il progetto si chiama “Green E-ticket” ovvero “Rendi ecologica la tua prenotazione in Ufficio Postale”. In pratica, come spiega ancora Alessandra, che lavora all’Ufficio Postale di Bolsena, “la nostra idea serve a consolidare fra i clienti una nuova e semplice pratica quotidiana per eliminare lo spreco di carta, in linea con la politica di sostenibilità ambientale dell’Azienda”. Due i sistemi consigliati: l’invio del ticket tramite sms o l’App di Poste.

Alla guida pensando al pianeta
Il secondo posto è andato a “Green & Go”, che proponeva un programma di educazione e incentivo alla guida ecosostenibile, per ridurre le emissioni di Co2 e i costi connessi al funzionamento del network di recapito. “Non ci siamo fermati alla dimensione della sostenibilità ambientale”, spiega Enrico, Open Innovation, “ma abbiamo aggiunto un’attenzione particolare alla sicurezza delle persone e una visione di business con recupero di ingenti costi aziendali e ricavi incrementali”. L’idea è stata di Antonio, che si è subito rivolto ai colleghi: “Abbiamo fatto un buon lavoro di squadra, coordinato molto bene fra di noi, ognuno con le proprie caratteristiche”. Al terzo posto, l’idea del giardino sui tetti. Gli altri tre sotto al podio mettiamoli tutti assieme. Uno è stato battezzato “Ricycling Thinking. Ecolocker”, un progetto per dotare gli uffici direzionali di Poste di Ecolocker, appunto, box intelligenti in grado di raccogliere e smaltire i RAEE (Rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche). Anche Carla, delle Risorse Umane, dice che alla fine hanno lavorato molto, divertendosi altrettanto: “Abbiamo creato un rapporto forte fra di noi. E adesso continuiamo ad avere il nostro gruppo whatsapp. È rimasto davvero un bel legame. Abbiamo capito di avere sempre qualcuno dalla nostra parte pronto ad aiutarti, anche e soprattutto, grazie alle diversità delle nostre competenze. Questo ci ha consentito di metterci in gioco dando ognuno il meglio di sé, senza cadere nella tentazione di arrivare all’obiettivo da soli”. Valentina, del settore informatico, faceva parte del team chiamato “Poste Sole e Vento”, che proponeva soluzioni per ridurre i costi energetici degli enti territoriali, generando uno slancio nelle installazioni green su tutto il territorio, “attraverso il finanziamento per la produzione di impianti di eolica e per l’energia rinnovabile. Abbiamo pensato a una proposta economica per fare un prestito, tramite un partner tecnologico, che alla fine fosse pari al risparmio ottenuto con la bolletta: il guadagno di ogni mese consente così il pagamento delle rate”. L’ultimo, che in realtà ultimo non è arrivato, è quello di “Ok Transaction”, un progetto che, come spiega lo sportellista Alessandro, “mira alla eliminazione della ricevuta cartacea della transazione di esito di avvenuto pagamento, inviandola istantaneamente al cliente in formato digitale tramite mail o sms”. L’idea, frutto dell’esperienza maturata in Ufficio Postale, è stata proposta da sei colleghi tutti del territorio, che sono riusciti a proporre il loro progetto trasmettendo passione e motivazione.

Come in un romanzo
Questa iniziativa è nata per creare il senso di squadra, consolidando la conoscenza e l’utilizzo degli strumenti digitali funzionali alla collaborazione a distanza, ma anche per scovare nuovi talenti fra tutti i partecipanti. Ne avranno trovati di sicuro. E c’è un altro talento che ci è piaciuto, ed è quello di saper inseguire i sogni, cercando la bellezza. Nel caso di “C’è Posta in giardino”, ad esempio, anche il titolo del progetto sembrava l’incipit di un romanzo, giocato sulle parole. Ma non c’era solo questo. “Noi abbiamo pensato al giardino sul Palazzo di viale Asia, perché da lì era partita l’idea di Gabriella”, racconta Marta, “abbiamo studiato bene anche tutti i vantaggi: un maggiore isolamento termico, con una conseguente riduzione dei consumi energetici, e l’isolamento acustico. E poi il tetto verde drena la pioggia”. Così hanno continuato a sognare. Perché la bellezza non fa bene solo agli occhi. E molte volte viene dai sogni, è figlia loro. Sarà per questo che l’idea è piaciuta tanto: Gabriella non è rimasta sola a sognare.