Una città turistica, inserita nei Borghi più belli d’Italia dal 2018 e, accanto all’immenso patrimonio storico-artistico, vanta la peculiarità di avere attratto tantissimi cittadini stranieri, di differenti nazionalità, che hanno investito acquistando immobili nel centro storico. È il quadro che il sindaco Nicola Morea fa della “sua” Irsina (in provincia di Matera). E l’Amministrazione Comunale lucana, in piena pandemia, incentiva il trasferimento di Smart worker ad Irsina, finanziando quota parte della locazione di immobili e avviando una serie di servizi a disposizione dei nuovi lavoratori e delle loro famiglie, con un bando che scadrà il prossimo 31 marzo.

Gli strumenti tecnologici
Questo immenso patrimonio di conoscenze, scambi culturali, esperienze – spiega Morea – determina in Irsina un unicum da reputare prototipo per la valorizzazione dei piccoli borghi dell’Italia Meridionale. Ma non ci si deve fermare perché dalla pandemia deve trarsi una lezione di vita: quella di riappropriarsi dei propri tempi e di una qualità di vita superiore a quella delle grandi città. Per conseguire tale obiettivo sono indispensabili infrastrutture e servizi. È cioè fondamentale che le Amministrazioni locali si dotino dei più moderni strumenti tecnologici e offrano servizi (spazi, connessioni ultra-rapide, asili nido ecc.) che incentivino il lavoratore a trasferirsi in piccoli scrigni dove, indubbiamente, si vive meglio. Il Comune di Irsina ha deciso così di provare a stimolare l’arrivo di Smart worker attraverso un bando che finanzia il 50% del fitto di un immobile a coloro che decidono di trasferirsi ad Irsina per almeno 6 mesi. Tale iniziativa, accompagnata alla fruizione di spazi collettivi di lavoro ed a tariffe agevolate per gli asili nido, può incentivare una ripresa demografica necessaria per la cittadina. “Per noi si tratta di un esperimento da verificare e consolidare negli anni. Analizzeremo la risposta al bando per calibrare ancora meglio l’azione nel prossimo futuro e proporre pacchetti direttamente alle aziende. Per noi – conclude Morea – si apre una partita importante, con un modello che potrà essere esempio di buone pratiche amministrative”.