È cresciuto l’e-commerce a livello globale nel 2020: il 79% dei consumatori ha fatto acquisti online (+5% sul 2019) e, di questi, un quinto ha utilizzato esclusivamente il web per comprare beni. Secondo la Pwc Global Consumer Insight Survey 2021, a trainare l’e-commerce sono stati i settori dell’abbigliamento e delle scarpe, con il 53% degli acquisti (in negozio solo il 22%), l’elettronica (41% online e 21% in store), beauty (39% contro 21%) e attrezzature sport&fitness (32% contro 18%). Rapporto più paritario tra l’online e gli store per quanto riguarda l’alimentare, gli elettrodomestici e i prodotti fai-da-te per la casa. Alla luce di questi dati, appare evidente come soprattutto per le piccole e medie imprese sia necessario definire nuove strategie per puntare sulle vendite online e riorganizzando la logistica.

Una chance per le imprese italiane
La crescita dell’e-commerce rappresenta un’opportunità anche per le aziende italiane, che possono sfruttare anche la ripresa dell’export, partito con il passo giusto nel 2021 dopo il crollo del 2020. “Ci aspettiamo una crescita importante nel secondo semestre dell’anno per crescere ancora negli anni futuri – ha sottolineato nei giorni scorsi Erika Andreetta, Partner PwC Italia e Consumer Market Consulting Leader, durante l’evento in streaming “L’export digitale per le pmi” – Sarà fondamentale selezionare i mercati più reattivi e cogliere le opportunità del digitale”.

Verso 520 miliardi di euro di export nel 2023
Le stime di Sace sulle esportazioni confermano questa grande occasione: si prevede una crescita fino a 520 miliardi di euro nel 2023. Lo scenario inevitabilmente comporta per le imprese italiane la necessità di acquisire maggiore competitività nelle principali economie di sbocco e in quelle che sono definite le “geografie prioritarie”, cioè i mercati da presidiare in ottica di lungo-medio periodo, tra cui spiccano le “big” Germania, Usa, Cina e Russia.