Nonostante il Covid19, sono aumentate le imprese straniere in Emilia Romagna: alla fine del 2020 risultavano 50.639, cioè il 12,7% del totale delle imprese regionali. Rispetto alla fine del 2019 c’è stata una accelerazione della crescita (+2,8%) con 1.388 unità in più. Il risultato è il tasso di variazione più elevato degli ultimi 5 anni. I dati elaborati da Unioncamere Emilia – Romagna sono emersi dal Registro delle imprese delle Camere di commercio. “Da qualche anno i dati rilevano una crescita delle imprese straniere nel nostro territorio, crescita che si conferma anche per il 2020, nonostante le difficoltà straordinarie che hanno caratterizzato questo ultimo periodo – commenta Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna – Si può notare che le imprese guidate da stranieri rappresentano, non solo un fattore di benessere per le rispettive famiglie, ma anche un fattore di sana integrazione, con ricadute economiche e sociali positive”. La tendenza all’incremento delle imprese straniere è dominante in tutti i macrosettori di attività economica, ma non è omogeneamente diffusa. La crescita è evidente soprattutto nel settore delle costruzioni (+3,1%, +543 unità). L’exploit si è avuto negli ultimi 9 anni, in particolare nel settore dei lavori di costruzione specializzati, settore nel quale la quota di imprese estere è pari al 32,5%, la crescita raggiunta è del +2,9% pari a +441 unità. Nei servizi, l’apporto maggiore viene dalla crescita, la più forte degli ultimi 4 anni che le imprese estere riescono a registrare anche nel commercio (+255 imprese, +2,1%), all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+119 imprese, +8,7%), mentre le imprese nazionali diminuiscono dell’1,9%. Prosegue solo leggermente più contenuta (+105 unità, +2,2%) la crescita delle imprese estere nei servizi di alloggio e ristorazione con un aumento in gran parte dovuto alla ristorazione (+82 unità), una attività nella quale le imprese estere sono arrivate a essere il 18,6 per cento delle attive. La base imprenditoriale straniera della manifattura ha una dinamica positiva, contenuta, ma in accelerazione (+1,4%, +73 unità), mentre flettono le imprese industriali non estere (-1,6%). La crescita è concentrata nella fabbricazione di prodotti in metallo (+42 unità) e nella riparazione, manutenzione e installazione di macchine (+20 unità), mentre le difficoltà indotte dalla pandemia fanno arretrare i settori moda (-41 imprese). Infine, si conferma in accelerazione la crescita delle imprese estere in agricoltura (+6,9%), settore ancora marginale per loro, mentre si riducono dell’1,9% e imprese agricole nazionali