David Parenzo

Ironico, acuto e sempre attento alle tematiche sociali: David Parenzo, che da qualche tempo vediamo nei panni di apprezzato inviato anche sul TG Poste, ha condotto programmi radiofonici e televisivi, tra cui “In onda” con Luca Telese, “Fuori onda” con Tommaso Labate e il talk show “La guerra dei mondi”. È stato inviato di “Matrix” per Canale 5 e La7, per la quale nel 2011 ha seguito le proteste di Atene. Da circa dieci anni conduce “La Zanzara” su Radio24 con Giuseppe Cruciani, con cui ha vinto anche un’edizione del Premiolino. Ha ideato due web serie per il Corriere della Sera, tra cui “Grazie Europa” per le elezioni 2014.

David, stai vivendo l’esperienza di essere un inviato del TG Poste. Che sensazioni ti suscita questo ruolo?
“Grazie a Poste ho davvero scoperto ‘un mondo nel mondo’. Un punto di riferimento per ogni cittadino. In ogni città e in tutte le zone d’Italia. Poi, sto ammirando anche un’azienda giovane, dove lavorano tanti professionisti preparati e dinamici. Ma la cosa che più mi ha stupito è l’eccellente dotazione tecnologica di Poste: in questo senso, negli Uffici Postali si tasta con mano l’evoluzione positiva che l’Azienda ha avuto nel corso degli ultimi anni”.

E-commerce, servizi digitali. Poste avrà un ruolo preciso in questo enorme cambiamento al quale ci ha messo davanti la pandemia.
“Un ruolo, per la verità, già lo sta avendo. Ed è un ruolo fondamentale. Oggi non vi è più la necessità di recarsi all’Ufficio Postale per svolgere un’operazione. In futuro, sono certo che l’Azienda sperimenterà la disponibilità di nuovi servizi, per completare quella rivoluzione, anche culturale, che credo sia il principale segno distintivo di Poste in questo suo momento storico”.

Cosa pensi della grande rivoluzione digitale del Paese. Siamo maturi per questa transizione o c’è ancora tanto lavoro da fare?
“Sono ottimista. Tanto si deve ancora fare, ma molto già si è fatto. Questo Paese ha le risorse per potersi modernizzare. In tal senso, il ruolo di Poste è già fondamentale. Non vi sono dubbi che l’Azienda sia una delle protagoniste dell’alfabetizzazione digitale dell’Italia”.

Tutela del risparmio e bisogno di protezione: ecco due temi importanti emersi dalla pandemia. In tal senso, le Poste sono sempre considerate un porto sicuro.
“Stiamo tornando un po’ al passato: penso ai Libretti Postali di un tempo, che un po’ tutti avevamo. Poste si riappropria dunque, oggi, di un ruolo che in verità ha sempre avuto. D’altronde, quando il cittadino ha a disposizione un marchio, un brand così importante come quello di Poste Italiane, è portato a fidarsi. Fiducia, autorevolezza e puntualità: oggi le Poste sono questo”.

A “La Zanzara” raccogliete ogni sera il disagio, la rabbia, la delusione di tanti italiani in difficoltà. Qual è la tua opinione sulla situazione sociale ed economica del Paese?
“Abbiamo attraversato tre diverse fasi: quella della paura, quella della rabbia ed ora, stiamo vivendo quella della speranza. Fatemi dire che, anche in questo caso, occorre essere ottimisti: questo Paese, per me, ha gli strumenti per uscire dalla crisi. Anzi, oggi dobbiamo sforzarci di pensare che vi siano tutte le condizioni per rimetterci in moto”.

Poste Italiane sta partecipando attivamente alla distribuzione dei vaccini, anche con il tracciamento e la piattaforma per le prenotazioni. Che cosa significa per l’Italia avere un’Azienda come Poste al fianco dello Stato in una campagna decisiva per la salute delle persone e per la ripresa economica del Paese?
“È una grande opportunità, che definisce ancor di più il ruolo sociale di Poste. Questa Azienda ha anche una grande conoscenza del territorio. E questo può senza dubbio agevolare le operazioni logistiche. Un’azienda moderna, dunque: che non consegna più solo pacchi o raccomandate, ma che è in prima linea, grazie alla sua politica di innovazione, nella tutela sociale e sanitaria dell’intero Paese. Possiamo dire, in conclusione, che oggi, il postino suona anche più di due volte. Un postino 4.0, sempre pronto a rispondere alle esigenze degli italiani”.