Il riciclo creativo viaggia in auto. Anzi, la produce. Si chiama Luca l’ultima nata della famiglia TU/ecomotive. Un’auto elettrica progettata e realizzata da un gruppo di studenti dell’Università Tecnica di Eindhoven, creata dai rifiuti. Un esempio virtuoso di economia circolare che si identifica in uno slogan: “Abbraccia i rifiuti!”. Ed è anche un apprezzabile (e apprezzato) modello di riciclo creativo, per trasformare in risorsa un problema che coinvolge la Terra: oltre 2 miliardi di tonnellate di rifiuti vengono generati ogni anno nel mondo e di questo il 70% finisce in discarica. Per affrontare almeno in parte questo problema, Luca ha intrapreso un percorso strategico, con un sapiente mix di innovazione, design ed eco-sostenibilità. Dalla carrozzeria al motore, infatti, non c’è una parte del mezzo che non provenga dal riciclo di quella che era considerata ‘spazzatura’ La parte principale del telaio è infatti costituita da un composito a base biologica di lino con plastica pescata dall’oceano e PET riciclato da vecchie bottiglie, a formare la trama a nido d’ape del nucleo. Un materiale unico sviluppato da UBQ – azienda che produce un additivo per la plastica dai rifiuti domestici che di solito finiscono in discarica – è invece parte integrante del ‘corpo’ della vettura, che resta sostenibile ma comunque in grado di stare su strada. L’auto può raggiungere una velocità massima di 90 chilometri orari, con un’autonomia di 220 chilometri. Tutto merito di due motori particolarmente efficienti e completamente elettrici sulle ruote posteriori: l’utilizzo di questo tipo di motore permette di evitare perdite nella trasmissione, raggiungendo un’efficienza fino al 92%. Ad alimentare i due motori ci pensano sei batterie modulari, facilmente estraibili e sostituibili. Economia circolare a 360°: anche l’ultimo ciclo di vita dell’auto è infatti sostenibile, con la possibilità di riciclare nuovamente i materiali da cui è composta la vettura.