Carburante rinnovabile dai rifiuti organici, controllo delle reti idriche tramite droni e sensori, assistenti virtuali in grado di informare gli utenti via chat, applicazioni con sistemi di intelligenza artificiale, micro-alghe per “curare” biologicamente l’acqua. Sono solo alcune delle esperienze racchiuse in “Utili all’Italia”, la banca dati che contiene i risultati del secondo censimento delle migliori pratiche nei servizi pubblici realizzato da Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche. Si tratta di un database gratuito che contiene una mappa dei migliori progetti realizzati negli ultimi tre anni dalle utilities e potenzialmente replicabili in altre parti del territorio, colmando differenze spesso esistenti tra le diverse aree del Paese. Già dalla sua prima edizione, il censimento è diventato un importante punto di riferimento per le amministrazioni locali, per la politica e per gli esperti di acqua energia e rifiuti chiamati a fare scelte e progetti per lo sviluppo dei territori. Questa edizione contribuisce così a disegnare le città del futuro presentando 138 progetti operativi, dei quali 37 dedicati alla tutela delle risorse ambientali, 28 all’innovazione tecnologica, 27 alla responsabilità sociale per le comunità e 14 alla valorizzazione del capitale umano.
Tra ambiente e tecnologia
Sulla tutela delle risorse ambientali si è quindi concentrato il maggior numero di progetti. Tra questi la trasformazione degli impianti di depurazione in vere e proprie bioraffinerie, all’interno delle quali sviluppare filiere di gestione dei fanghi e di produzione orientate al recupero delle cosiddette materie prime seconde, come il biometano, i fertilizzanti e lo zolfo. Oppure la chiusura del ciclo virtuoso dei rifiuti organici che, avviati a riciclo grazie all’impegno dei cittadini e alla raccolta differenziata, vengono restituiti alla comunità come carburante rinnovabile e come ammendante per i terreni agricoli. Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, spiccano i sistemi di telecontrollo delle reti idriche e delle fognature grazie ai sensori Internet of Things georiferiti e autoconfigurati, l’utilizzo di droni per attività di tutela ambientale e supporto alla gestione del sistema acquedottistico e i distretti delle reti dell’acqua, tramite l’installazione di misuratori di portate e pressioni, di centraline di trasmissione dei dati e di valvole di regolazione e riduzione della pressione. Gli smart meter vengono ormai ampiamente utilizzati per la gestione dei flussi nella rete di distribuzione dell’acqua e, nel caso del gas, per proteggere gli utenti a fronte di fuoriuscite, anomalie e terremoti.