Bruno Prosdocimi: “Il francobollo è testimone della storia e della società”
Bruno Prosdocimi

Sessanta anni di carriera per Bruno Prosdocimi, artista veronese, un passato da disegnatore Disney. Dalla sua matita uscirono: la tessera del Club di Topolino, il gioco della tombola disneiana, il gioco dell’oca e le carte. Celebre anche la collaborazione la Panini per la quale realizzò le figurine dei cantanti e calciatori delle famose raccolte e, sull’Arena di Verona, i disegni dei grandi protagonisti del melodramma della stagione lirica scaligera. Prosdocimi ha di recente firmato due francobolli di successo come quello del Natale 2018 e quello dedicato a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello nel decimo anniversario dalla loro morte. Ora parla con Postenews a pochi giorni dall’importante anniversario.

Maestro Prosdocimi, qual è oggi il valore sociale e culturale dei francobolli?

“Fin dalla sua nascita, oltre a rappresentare una semplice tassa da pagare per far arrivare a destinazione una missiva, il francobollo ha documentato la storia, per poi diventare esso stesso parte della storia. Col passare del tempo il francobollo ha aggiunto valore alla sua funzione principale diventando testimone di eventi o personaggi che segnavano l’umanità. Grande parte ha avuto e ha il collezionismo che è riuscito a farcene comprendere il valore, ma soprattutto ci ha insegnato che la cosa più importante è saperli leggere per poi capirne il significato e quindi anche l’utilità e l’importanza sociale che essi hanno avuto, pensiamo alle lettere dal fronte dei nostri italiani in guerra. Il ruolo sociale e culturale del francobollo oggi è, a mio parere, quello di continuare ad essere testimone dei tempi, anche dei nostri, che non sono certo facili, e consegnarli alle generazioni future”.

Tra le sue creazioni, qual è il francobollo a cui è più affezionato e quale invece quello che ritiene più riuscito, non solo dal punto di vista artistico ma anche in termini di capacità di rappresentare un evento, un personaggio o un momento storico?

“Mi ha onorato molto e anche emozionato l’incarico datomi dal MISE per realizzare il francobollo per Natale 2018, era la prima volta che mi cimentavo in una simile impresa. L’emozione di quel primo bozzetto rimarrà sempre, come rimarrà la gioia per la realizzazione del secondo francobollo, dedicato a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello nel decimo anno dalla loro morte. La vicinanza col loro mondo poteva giocare a mio favore ma sapevo che mi stavo sottoponendo al giudizio non solo da parte di coloro che avrebbero approvato o meno il mio bozzetto ma anche al giudizio della gente che li ha seguiti e tanto amati nelle loro esibizioni televisive e cinematografiche. Pare che l’operazione sia riuscita visto il riscontro anche della stampa nazionale e questo mi fa molto piacere. Ecco perché, seppur per motivi diversi, amo allo stesso modo entrambi i francobolli”.

Dal punto di vista puramente artistico, ritiene che il francobollo possa avere un futuro come oggetto da riscoprire e tramandare? Quale vitalità ci possiamo aspettare nel futuro?

“Io sono figlio di un filatelico e ricordo ancora quei momenti passati con mio padre a “guardare e non toccare” quelle piccole opere d’arte, ricordo come me ne faceva apprezzare la fattura, l’argomento trattato e il suo autore, mio padre mi ha educato a vedere ed apprezzare il bello, perché mi potessi formare un gusto artistico, alle nuove generazioni auguro altrettanto e così per i francobolli ci sarà un grande avvenire”.

A suo parere, come si possono avvicinare i giovani, sempre più propensi a consumi digitali e “usa e getta”, al mondo della filatelia?

“Dovrei addentrarmi in analisi sociali molto complesse che lascio fare a persone più autorevoli di me in questo campo. È vero che i ragazzi di oggi sono consumatori “usa e getta” ma non hanno colpe in questo senso perché sono figli del loro tempo. La riscoperta del francobollo per le nuove generazioni è sicuramente possibile ma dovrà passare attraverso la conoscenza, diamo loro dunque questa possibilità. Spero, che appena sarà possibile, si ritorni ad organizzare e frequentare i convegni filatelici che grande ruolo hanno avuto nella divulgazione di questa materia e così anche i giovani potranno avvicinarsi a questo affascinante mondo lontano dai clic, ben vengano dunque tutte le iniziative atte a promuoverla, anche quelle come il Postcrossing che usa cartoline e francobolli veri e non digitali”.

Nei prossimi mesi sarà emesso un francobollo dedicato alle Professioni sanitarie. Quando tutto sarà finito, il ricordo della pandemia potrà diventare una fonte di ispirazione per gli artisti? Quali omaggi filatelici si possono immaginare?

“Bellissima anche l’iniziativa per il francobollo dedicato alle Professioni Sanitarie, nell’espletare la sua funzione socio-culturale un francobollo contribuirà a consegnare alla storia il racconto del triste momento che ci vede coinvolti in una pandemia. Anche il mondo dell’arte è e sarà sensibile rispetto a tutto ciò che sta accadendo, non so quando, ma sono sicuro che gli artisti, nei modi più personali e congeniali, riverseranno nelle creazioni future ciò che su di loro ha prodotto l’esperienza diretta o indiretta di questa situazione”.