Tremila nuovi alberi per il Gargano

Tremila nuovi alberi per il Gargano, per scongiurare il pericolo dell’erosione del terreno e salvaguardare la biodiversità di uno dei luoghi più ricchi di habitat del Paese. È stata piantumata la prima delle 3.000 piante che saranno messe a dimora a Cagnano Varano, in provincia di Foggia, uno dei paesi dello Sperone d’Italia in un territorio limitrofo al Parco Nazionale del Gargano.

L’area interessata

L’intervento di forestazione interesserà in particolare un’area nei pressi del Palazzetto dello Sport, denominata Parco San Michele, che si trova in una zona periurbana, adiacente alla Strada Statale 89. Nell’area di circa due ettari che si trova in un contesto territoriale a elevato rischio di incendi e di erosione del suolo saranno piantati 3000 nuovi alberi: specie arboree come aceri, sorbi, specie arbustive come la ginestra comune, il viburno e l’alloro e latifoglie autoctone come il leccio, il bagolaro e l’orniello. L’intervento è mirato inoltre alla tutela e all’arricchimento della biodiversità e avrà un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni di CO2 e sul contrasto al dissesto idrogeologico.

“A Misura di Verde”

Quello del Gargano è uno dei dieci progetti di “A Misura di Verde”, l’iniziativa di Misura che, nell’Anno Internazionale della salute delle piante, riforesterà di alberi e si prenderà cura di dieci diverse aree del nostro Paese, in 9 regioni, da nord a sud. Grazie a questo progetto Misura metterà a dimora in totale 13.400 piante in dieci zone particolarmente vulnerabili d’Italia. Migliaia di piante e arbusti che nel complesso assorbiranno dall’atmosfera 9.380 tonnellate di CO2, il più diffuso dei gas che provocano l’effetto serra. In ognuno dei territori gli interventi saranno seguiti e manutenuti fino a quando non si avrà la certezza dell’attecchimento delle nuove piante e il buon esito dell’intervento. Saranno interventi realizzati con grande rigore scientifico, integrati nel contesto e nel territorio, con specie autoctone che conservano la biodiversità e tutelano il patrimonio genetico delle specie presenti.