L’UPU premia i dipendenti di Poste che intercettarono una busta con proiettili indirizzata al Papa

Si è celebrata sabato scorso la Giornata Mondiale della Posta, istituita dall’Unione Postale Universale (UPU), l’agenzia delle Nazioni Unite per il settore postale, nata 147 anni fa. La ricorrenza è stata un’occasione per promuovere il ruolo sociale del servizio della posta, con un’attenzione particolare nell’edizione 2021 al supporto fondamentale dell’innovazione in questo ambito.

La tutela delle persone e della comunità

Durante un evento online è stato consegnato un riconoscimento ai dipendenti di Poste Italiane di Peschiera Borromeo che hanno intercettato e segnalato un plico contenente tre proiettili, indirizzato a Papa Francesco. Per Poste Italiane è intervenuto Vincenzo Aurelio di ARRA: “È un grande onore per me rappresentare Poste Italiane per questo premio per i suoi dipendenti del centro di smistamento di Peschiera Borromeo – ha detto – Ciò che è successo non è che la punta dell’iceberg di ciò che facciamo grazie ai nostri sistemi di smistamento, che permettono di tutelare la sicurezza delle nostre persone e dei cittadini. il tutto grazie a una combinazione dell’esperienza pluriennale dei colleghi che si occupano di sicurezza e della forte sinergia con le forze dell’ordine locali”. E anche grazie alla tecnologia di Poste Italiane, che rende in grado di processare tonnellate di oggetti postali ogni giorno e di identificare pacchi sospetti e prevenire attività illecite.

Una parte cruciale del lavoro

“Devo anche ringraziare – ha aggiunto Aurelio – ogni dipendente per lo sforzo profuso in ogni singola parte della catena del lavoro postale. Tutto questo conferma il ruolo chiave del servizio postale per la sicurezza di tutta la comunità. Questo premio dà l’opportunità di accendere i riflettori su una parte nascosta ma cruciale del lavoro, portato avanti da ogni singolo lavoratore postale ogni giorno”.

Il coraggio dei dipendenti di Poste Italiane

Alle parole di Aurelio fa eco la dichiarazione di un portavoce dell’Unione postale universale (UPU): “La scoperta da parte dei postini di proiettili indirizzati a Papa Francesco mostra che le Poste non sono semplicemente chi consegna la posta, ma sono in prima linea quando cercano di proteggere il pubblico. Ogni giorno, impiegati coraggiosi delle poste, che elaborano miliardi di lettere e pacchi ogni anno, rischiano di maneggiare proiettili, bombe o persino droghe mortali. Durante la pandemia 19, gli impiegati postali di tutto il mondo hanno continuato a far circolare la posta e a portare benefici alle società e alle economie. A nome dell’UPU, mi congratulo vivamente con gli impiegati di Poste Italiane che hanno scoperto i proiettili e hanno chiamato la polizia”.