Nel corso del 2021 sono state aperte circa 549.500 nuove partite Iva. È stato registrato un incremento del 18,2% in confronto all’anno precedente, frutto del “rimbalzo” dopo la flessione del 2020. Di questi, 239,203 soggetti hanno aderito al regime forfettario, con un aumento dell’11% in confronto all’anno precedente. Il regime forfettario è stato scelto quindi dal 43,5% delle nuove partite iva.
A chi appartengono le nuove partite Iva
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 67,2% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche. A seguire, il 21,6% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. Rispetto al 2020 l’incremento di avviamenti è comunque generalizzato: dalle società di capitali (+21,7%), alle società di persone (+15,4%), fino alle persone fisiche (+10,1%). Si nota, inoltre, il notevolissimo aumento di partite Iva avviate da soggetti non residenti (+185,6%), connesso alla crescita del settore delle vendite on-line. Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per genere è stabile, con il 62,2% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile. Il 48,4% delle nuove partite iva è stato avviato da giovani fino a 35 anni. Il 30,7% delle nuove aperture sono invece di soggetti nella classe 36-50 anni. Il confronto con l’anno precedente mostra un incremento di aperture decrescente all’aumentare dell’età degli avvianti (dal +11,5% della classe più giovane al +8,4% della più anziana).
La distribuzione territoriale
Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 47% delle nuove partite iva è localizzato al Nord, il 21% al Centro e il 31,2% al Sud e Isole. Rispetto all’anno precedente, tutte le regioni mostrano un aumento di avviamenti: i maggiori si sono registrati in Friuli V.G. (+48,4%), Lombardia (+37,7%), e in Veneto (+29%), il più contenuto in Valle d’Aosta (+2,8%). La distribuzione delle nuove aperture di partite iva evidenzia anche che circa il 18% degli avvianti è nato all’estero.