Scienze della vita, un settore strategico per lo Stato e per le imprese

La presidenza italiana del G20, conclusasi a fine ottobre dell’anno scorso, ha lasciato un’importante eredità: una task force dedicata sulle Scienze della vita all’interno dei lavori del B20, l’organizzazione delle imprese interne ai paesi del forum. Questa iniziativa, raccontata da un articolo del Sole 24 Ore, nasce dalla consapevolezza che la salute va considerata come un vero e proprio investimento strategico.

L’importanza delle Life Science

La task force, come ricorda l’articolo del quotidiano economico, nasce dalla volontà della presidenza italiana del G20. Averla inserita nell’agenda è la riprova di quanto le scienze della vita siano ormai determinanti per la crescita dei Paesi. La salute, e con lei la ricerca e l’innovazione legata alle Life Science, sono ormai parte di un settore strategico la cui importanza è stata evidenziata dalla pandemia. In questo scenario diventa determinante una collaborazione tra il pubblico e il privato, che possa fare da volano agli investimenti.

La posizione dell’Italia

In questo campo, spiega il Sole 24 Ore, il mondo delle imprese è impegnato da tempo nel nostro Paese, che ha un ruolo di leadership in Europa e nel mondo. L’industria farmaceutica in Italia, con una produzione attorno ai 34 miliardi, è nelle posizioni di testa in Europa insieme a Francia e Germania, grazie agli importanti investimenti che sono stati realizzati in ricerca (+15% negli ultimi 5 anni) e in competenze nelle aree di R&S (+6% rispetto al 2017). A riguardo, Confindustria ha elaborato un’agenda di proposte per realizzare un piano integrato, attraverso una partnership pubblico- privato e sfruttando l’effetto acceleratore del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Le opportunità imprenditoriali

L’investimento complessivo in ricerca, sviluppo e innovazione della filiera Scienze della vita è di 3 miliardi, l’11,4% della ricerca complessiva in Italia (26miliardi). Il settore dell’Health &Life Science rappresenta quindi un settore di grande attrattività anche per le imprese. Il sistema imprenditoriale è uno degli attori essenziali nella realizzazione degli interventi nel campo della salute. I risultati principali del recepimento dell’agenda di proposte, ricorda il Sole 24 Ore, si fondano su una collaborazione tra pubblico e privato. Affinché si rinforzi il settore della salute saranno infatti necessari grandi progetti di partenariato che coinvolgano il sistema pubblico della ricerca e le imprese.

L’aumento degli investimenti

Altro aspetto da tenere in considerazione riguarda l’aumento degli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, con una semplificazione e razionalizzazione degli strumenti. Attraggono anche i grandi progetti europei nel campo, oltre che un supporto alle startup e lo sviluppo di un approccio integrato dalla ricerca all’impresa. Il nostro Paese, sottolinea l’articolo, non parte da zero. Abbiamo un sistema sanitario qualificato, grazie alla sinergia di ospedali pubblici e privati accreditati, un sistema di imprese ampio e competitivo. Il Pnrr può essere l’acceleratore per realizzare quel sistema integrato.