Benvenuti a Torino 22, l’ufficio postale che parla tutte le lingue

Una storia di efficienza, professionalità e integrazione è stata raccontata in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera: ci troviamo a Torino, nell’Ufficio Postale Torino 22 di Corso Giulio Cesare che, ogni mattina, apre la sua porta d’ingresso a circa duecento clienti, assai eterogenei tra loro. Clienti di nazionalità italiana, senegalese, marocchina, cinese e rumena arrivano anche da altri quartieri della città per effettuare qui le varie operazioni postali.

Punto di riferimento

Torino 22 è uno straordinario esempio di ufficio postale multietnico che parla tutte le lingue, grazie a un personale professionale e preparato. Dentro vi lavorano dipendenti italiani, ecuadoriani e marocchini: “I nostri clienti si sono affezionati a noi – spiega Roberto Iannone, direttore dell’ufficio postale di Corso Giulio Cesare – perché sostengono che qui li capiamo e li aiutiamo a risolvere tutti quei problemi che, altrove, non troverebbero risposta”.

Professionalità e dedizione

Italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo sono le lingue parlate ogni giorno in questi pochi metri quadrati, tra sala e il back office. Un esempio di professionalità e dedizione verso l’azienda è Hicham, 33 anni, laureato in Economia e Commercio, dipendente di Poste nell’ufficio Torino 22. Per tutti, qui in Corso Giulio Cesare, Hicham è “l’uomo delle poste”, al quale tutti i clienti stranieri si rivolgono per chiedere un consiglio o un chiarimento sulle procedure: “Nelle loro rubriche telefoniche hanno persino registrato il mio numero di telefono – sottolinea divertito Hicham al Corriere della Sera – e io non mi tiro mai indietro quando si tratta di rispondere ad una richiesta di informazioni”. E poi c’è Mehdi, 32 anni, altro dipendente dell’ufficio postale Torino 22, che è una fucina inestimabile di aneddoti simpatici e curiosi.

Clima di umanità

Aspetti che testimoniano il clima di umanità che si respira nella struttura. Ma non manca di certo una collega italiana, Rossella, calabrese di 54 anni, che ha deciso di rimanere a lavorare in questo ufficio postale di Torino, nonostante la forte nostalgia per il mare della sua amata Calabria. Anche la giovane Neiva, 34 anni, sudamericana dell’Equador, alle Poste di Corso Giulio Cesare, sembra aver trovato il suo luogo ideale di lavoro: “L’integrazione — spiega al quotidiano la ragazza — è soprattutto questo: consentire a tutti di avere accesso agli stessi servizi”. L’ufficio postale Torino 22 fa parte del progetto Uffici Postali Etnici, un programma pensato per favorire iI processo di integrazione, con l’inserimento di operatori multilingua finalizzato a facilitare la comunicazione con tutti i cittadini stranieri residenti in Italia.