Addio a De Mita, volto storico della Dc

L’ex presidente del Consiglio e segretario della Dc, Ciriaco De Mita, è morto questa mattina alle 7 all’età di 94 anni. Attualmente era sindaco dal 2014 del suo paese natio, Nusco, in provincia di Avellino.  De Mita si trovava ricoverato presso la clinica Villa dei Pini. A dare la notizia è stato il vicesindaco, Walter Vigilante. De Mita era stato sottoposto a febbraio a un intervento chirurgico per la frattura di un femore a seguito di una caduta in casa ed era impegnato in un percorso di riabilitazione.

La sua intervista con Postenews

Nel 2019, De Mita era presente al secondo incontro di Poste Italiane con i Piccoli Comuni, essendo il sindaco più anziano d’Italia, e anche un pezzo di storia del Paese. Per oltre 30 anni deputato, l’ex segretario della Democrazia Cristiana (1982-1989), più volte ministro, nonché presidente del Consiglio per 13 mesi fra aprile 1988 e luglio 1989, aveva anche una storia da giovane “postale” alle spalle, che raccontò a Postenews, in quest’intervista.

Presidente De Mita, all’evento dei sindaci organizzato da Poste ha raccontato che da ragazzo, nella sua Nusco, aiutava suo padre nella consegna della posta. Ci racconti quel mondo.

“Mio padre era il sarto del paese e fra le 12.30 e le 14.30 consegnava la posta. Dopo la scuola, lo aiutavo. Avevo 12 anni ed ero il più veloce di tutti, anche perché alle 14 dovevo essere a casa ad ascoltare il giornale radio. Eravamo in tempo di guerra e avevo una grande curiosità per tutto quello che stava avvenendo. Aiutai mio padre dal ’40 al ’48, poi cominciai l’università”.

Che ricordi ha di quell’epoca?

“Ero un ragazzo e tutti gli amici mi aspettavano con la posta. Avevo la capacità di preparare le lettere mettendole in ordine per strade e per nome in modo da essere velocissimo. Ma ricordo anche che gran parte degli uomini era in guerra. Molte case erano disabitate. Lasciavo la posta nella buca. Mi rendo conto che per i giovani di oggi questo sia un mondo ignoto. A me si è allungata la vita e quindi ho anche questi ricordi”.

Le capitava di leggere le lettere ai destinatari?

“Meno di quanto si pensi. Nelle famiglie, già all’epoca, c’era quasi sempre chi sapeva leggere”.

Cosa pensa dell’impegno di Poste Italiane per i Piccoli Comuni?

“Devo dire che è stata la prima volta in cui ho visto così tanti sindaci mobilitati. Rispetto agli anni passati, Poste ha capito che l’organizzazione del recapito deve pensare alle persone prima ancora che alla grandezza dei luoghi. E questo è senz’altro un elemento molto positivo”.

La carriera politica

Ciriaco De Mita aggiunse l’apice del potere politico negli anni Ottanta, quando fu Presidente del Consiglio dei ministri in un governo formato dalla coalizione del Pentapartito (DC-PSI-PRI-PSDI-PLI) che cadde nel maggio del 1989, a causa di una crisi di governo cagionata dal leader socialista Bettino Craxi (suo principale alleato-rivale). È stato inoltre segretario nazionale dal 1982 al 1989 e poi presidente della Democrazia Cristiana dal 1989 al 1992, nonché quattro volte ministro. Deputato dal 1963 al 1994 e dal 1996 al 2008 ed europarlamentare dal 1999 al 2004 (è contemporaneamente deputato ed eurodeputato, analogamente a Franco Marini) e dal 2009 al 2014, dopo la DC ha fatto parte del Partito Popolare Italiano e della Margherita e dal 2008 al 2017 dell’Unione di Centro.

Il cordoglio delle istituzioni

“La notizia della scomparsa di Ciriaco De Mita è motivo di grande tristezza – afferma in una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella –  De Mita ha vissuto da protagonista una lunga stagione politica. Lo ha fatto con coerenza, passione e intelligenza, camminando nel solco di quel cattolicesimo politico che trovava nel popolarismo sturziano le sue matrici più originali e che vedeva riproposto nel pensiero di Aldo Moro”. Si apre così una dichiarazione del presidente della Repubblica, che spiega: “Il suo impegno politico – prosegue il capo dello Stato – ha sempre avuto al centro l’idea della democrazia possibile. Quella da costruire e vivere nel progressivo farsi della storia delle nostre comunità, della vita concreta delle persone, delle loro speranze e dei loro interessi. Nasceva da questa visione della democrazia come processo inesauribile l’attenzione per il rinnovamento e l’adeguamento delle nostre istituzioni, che non a caso fu bersaglio della strategia brigatista che, uccidendo Roberto Ruffilli, suo stretto consigliere, alla vigilia dell’insediamento del suo governo, intese colpire proprio il disegno riformatore di De Mita. Dobbiamo ricordarne l’impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore. Così come la vivacità intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica. L’attenzione alle nuove generazioni per un rinnovamento della politica fatto di scelte coraggiose e concrete, anche favorendo, da segretario del suo partito, un profondo ricambio di classe dirigente. Non meno importante fu, soprattutto nella sua azione di governo, la sua visione internazionale e, in modo particolare, l’attenzione che ebbe per ciò che la leadership di Gorbaciov stava producendo in Unione sovietica alla fine degli anni Ottanta. Ai suoi familiari rivolgo, con intensità, il sentimento di cordoglio mio personale e della Repubblica”. “Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il più sentito cordoglio – comunica Palazzo Chigi con una nota – per la scomparsa di Luigi Ciriaco De Mita. Presidente del Consiglio tra il 1988 e il 1989, più volte ministro, protagonista della vita parlamentare e politica italiana nella sinistra democristiana, fino all’ultimo è stato impegnato nelle istituzioni locali, come Sindaco del comune di Nusco. Alla famiglia, le condoglianze di tutto il Governo”.