spreco alimentare

Combattere lo spreco alimentare è importante, ed ognuno può dare il suo contributo. Molti, però, non sanno bene come fare: per questo è preziosa una nota di Federalimentare, la federazione confindustriale che rappresenta il food&beverage italiano, all’interno della quale sono riportati 7 consigli che l’industria alimentare suggerisce al consumatore per far sì che sprechi il meno possibile.

Attenzione alla spesa

  1. La spesa: La lotta contro lo spreco alimentare inizia dal carrello della spesa. Eh già, perché è meglio entrare al supermercato con le idee ben chiare, anzi, ben scritte: fare una lista della spesa, quindi, è necessario per evitare di comprare cose inutili o doppioni. Anche meglio fare un menù che sia giornaliero o settimanale: prenderemo solo ciò che ci serve e al tempo stesso risparmieremo.
  2. L’etichetta. “Leggere attentamente le istruzioni”, soprattutto se parliamo di cibo. C’è differenza tra “da consumare preferibilmente entro il…” e “da consumare entro…”: nel primo caso si tratta di una indicazione sulla qualità e, superata quella data, il prodotto si può ancora mangiare, nel secondo caso, invece, no.

Combattere lo spreco alimentare a casa

  1. Il frigorifero. Il metodo Marie Kondo dovrebbe valere soprattutto in frigo. L’ordine, infatti, è fondamentale per combattere lo spreco: gli alimenti con la data di scadenza più lontana vanno dietro, mentre quelli con la data di scadenza più vicina vanno davanti. Non solo: è importante mettere ogni cosa al suo posto. Frutta e verdura vanno nei cassetti, pesce e carne cruda al primo piano, carne cotta al secondo e affettati e formaggi nel ripiano più alto. La temperatura giusta? È a 4 gradi.
  2. Il congelatore. Il congelatore è un valido alleato contro lo spreco: se siamo soliti comprare prodotti confezionati e spesso ci accorgiamo che siamo pericolosamente vicini alla data di scadenza, possiamo agire d’anticipo conservando alcuni di questi in freezer dopo averli acquistati. In questo modo, allungheremo la loro vita e potremo utilizzarli fino a tre mesi dopo la data di scadenza per preparare piatti da cuocere, avendo l’accortezza di farli scongelare in frigorifero per un’intera notte. In generale, è sempre importante riportare la data del congelamento di un prodotto e consumarlo poi entro le 24 ore dallo scongelamento.
  3. La dispensa. In dispensa vanno tutti gli alimenti a lunga conservazione, anche quando già aperti. Capita a volte che le “farfalline da farina” si annidino nelle confezioni aperte dei nostri cibi, rendendoli di fatto da buttare. C’è un rimedio? Basta conservare i prodotti alimentari in contenitori rigidi in vetro e tenere la dispensa pulita.

L’importanza del riutilizzo

  1. Tutto si trasforma. Questa legge vale anche in cucina. Gli scarti che a volte produciamo mentre cuciniamo non devono essere buttati, ma possono essere riutilizzati per un’altra ricetta. Tra l’altro, ormai internet è pieno di “ricette zero spreco” da cui prendere spunto. Un esempio su tutti: per evitare di buttare il pane una soluzione è acquistarlo appena uscito dal forno e poi affettarlo e congelarlo in freezer. Se per qualche motivo ce ne dimentichiamo e il pane diventa duro, niente paura: possiamo farne del pangrattato per un’altra ricetta.
  2. Batch cooking e family bag. Non solo parole inglesi diventate familiari anche da noi ma soprattutto modi virtuosi a cui approcciarsi. Il batch cooking, ad esempio, consiste nel cucinare una sola volta alla settimana, preparando tutto ciò di cui c’è bisogno per i giorni successivi. In realtà questa è un’usanza antica che nel tempo è andata perduta ma che permette di sprecare il meno possibile. E si può essere virtuosi anche quando si mangia fuori casa: basta chiedere la family bag quando qualcosa che stiamo mangiando non ci va più. Riscaldata, anche il giorno dopo a casa, sarà buonissima.