La sede di Poste Italiane di Piazza Carlo Pisacane di Cesenatico è la più antica sede postale ancora operativa in Emilia-Romagna e, nonostante il trascorrere del tempo, conserva l’aspetto originario del 1882.
Dopo il sisma del 1875
L’edificio fu realizzato nell’ambito delle ricostruzioni disposte dal Comune di Cesenatico in seguito al terremoto che colpì la riviera romagnola, da Rimini a Cesenatico, il 17 marzo 1875. Nel post sisma si pianificarono una serie di interventi migliorativi inerenti alla ricerca e al potenziamento dei servizi con il fine di arricchire il nucleo abitativo e di mutarne il carattere. In linea con questa idea di città futura fu demolita la crollante casa comunale denominata “ex Caserma dei Carabinieri” in Piazza Maggiore per costruire sulla medesima area un fabbricato da destinarsi ad Ufficio Postelegrafico ed in parte avrebbe dovuto contenere delle botteghe da affittare.
Cesenatico prima struttura dopo l’Unità d’Italia
Grazie alle cronache dell’epoca sappiamo che la nuova costruzione permise di ripristinare lo stato di decoro e di sicurezza della piazza e di risolvere l’annoso problema dei servizi postelegrafici che si svolgevano dal 1874 in alcuni locali della Casa Menni in via Cervia, di fronte al Teatro Comunale, ritenuti inidonei e troppo distanti dal centro. Questo nuovo edificio postale sarà una delle prime strutture per servizi primari costruiti dopo l’Unità d’Italia.
Caratteristiche e cenni storici dell’immobile
Il progetto, redatto nel 1877, porta la firma dell’ingegnere comunale Antonio Amaducci. In un primo momento, per ridurre le spese di costruzione, Amaducci progettò il nuovo edificio ad un solo piano e da un attico sovrapposto che, presumibilmente, aveva la funzione di armonizzare l’edificio con il contesto architettonico della piazza. Diversamente, il fabbricato, così come lo vediamo oggi, fu costruito di due piani e di altezza leggermente superiore all’idea precedente. La signorile facciata occupa tutto il lato orientale della piazza e comprende un portico architravato che si congiunge a sud al loggiato confinante. Il prospetto laterale si affaccia invece sull’odierna Via Saffi e quello posteriore sulla corte privata. Il portico è l’elemento che più caratterizza l’edificio. Esso è formato da sei campate scandite con coppie di colonne toscane di laterizio, decorate con basi e capitelli di pietra bianca del Furlo. La trabeazione separa i due livelli, accentuandone lo squilibrio volumetrico. Questo è ulteriormente evidenziato dalla tipologia delle finestre: al piano terreno sono piccole, ad arco ribassato e contornate da una cornice, non originaria, in mattoni di laterizio; al livello superiore appaiono molto grandi, a tutto sesto e con ampia cornice cementizia.
La storia dell’edificio
Le modanature e le decorazioni plastiche sono in gran parte di cemento verniciato ad imitazione della pietra naturale; alcuni elementi risultano in laterizio ed i paramenti sono intonacati e verniciati di colore rosso. Il cornicione è decorato con mensolotti di cemento sagomati a voluta e la copertura a falde è in tegole di laterizio. Tra le finestre, al piano superiore della facciata, vi sono poste tre lapidi con epigrafe. Al centro si trova la targa del 1884 dedicata a Giuseppe Mazzini; a sinistra invece è collocata quella datata 28 maggio 1911 per commemorare Andrea Costa e a destra quella che celebra il ventesimo anniversario della Resistenza. A partire dal 1917 l’edificio ospitò anche l’Ufficio telefonico e per un quarto di secolo tutti i servizi di comunicazione si trovarono riuniti nello stesso stabile. Nel 1926 la Cassa di Risparmio di Cesena acquisì la proprietà di una parte dell’edificio per destinarla alla locale succursale e nel 1954 il Comune, ritornato nel possesso dell’intero immobile, ne adibì una porzione a scuola media. Il fabbricato mantenne la duplice destinazione di Ufficio Postelegrafico e di Istituto scolastico fino al 1972, quando il Comune lo cedette al Ministero P.T. intendendo dotare la cittadina di una adeguata sede postale. Divenuto proprietario del fabbricato, il Ministero dispose un radicale intervento di ristrutturazione, ricostruzione e restauro reso indispensabile dallo stato delle stretture e dall’aspetto nell’insieme dell’immobile. I lavori furono eseguiti nel periodo 1975-1978 sotto la direzione dell’ingegnere Corrado De Trizio dell’Ufficio Lavori P.T. di Bologna ed i servizi ritornarono in funzione nell’edificio ristrutturato nel 1980.