Nella Sala del Consiglio del Palazzo delle Poste di Trieste, in piazza Vittorio Veneto, è visitabile la mostra: “Il canto di Venere e le inquietudini di Giove – l’emancipazione musicale delle donne raccontata dai francobolli”, organizzata da Emanuela De Domenico, nuova responsabile del Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, in collaborazione con il CUG-Comitato Unico di Garanzia del Conservatorio di musica “Giuseppe Tartini” di Trieste. L’evento è il primo di quattro percorsi tematici dedicati alla creatività femminile, pianificati dal Museo triestino di Poste Italiane per la stagione 2024.
L’emancipazione delle donne nella musica
Nel mondo della musica classica numerose artiste hanno subordinato le proprie aspirazioni alle regole della cultura patriarcale del tempo salvaguardando così gli equilibri familiari ed evitando eventuali competizioni con mariti e fratelli illustri. Oltre al già citato caso dei coniugi Schumann, la mostra ricorda gli esempi di Nannerl Mozart, Fanny Mendelssohn, Anna Magdalena Bach e Alma Mahler. Le cose non vanno meglio nel ritmo sincopato del Jazz. Un mondo, questo, in cui nonostante emergano le doti canore di grandi vocalist quali Billie Holiday ed Ella Fitzgerald, si perdono le tracce di bravissime pianiste-compositrici-arrangiatrici, capaci di arricchire le più importanti produzioni musicali del loro tempo, vivendo, in molti casi, anche la doppia discriminazione: essere donne ed essere donne di colore. Tra i vari esempi, è emblematico il caso di Lil Hardin, ricordata più per essere stata la moglie di Louis Armstrong che per il grande talento compositivo e lo spirito imprenditoriale di cui era in possesso. Analizzando poi il mondo della canzone d’autore, vediamo esplodere negli anni ’60 e ’70 le band e gli artisti che hanno fatto la storia della musica popolare fino agli anni ’80 e ‘90. Anche in questo caso, la partita doppia del talento premia soprattutto le numerose presenze maschili. Dal canto loro, le donne hanno saputo replicare con contributi di grande qualità: da Joan Baez a Joni Mitchell, da Kate Bush ad Annie Lennox, fino alla nostra Gianna Nannini. È l’inizio della svolta che ci porterà poi nel mondo delle Icone Pop come Madonna, Lady Gaga, Taylor Swif: capaci di coniugare le attitudini musicali con le strategie mediatiche, le leggi del marketing e la capacità di creare modelli da emulare. Anche in questo caso, scopriamo che la creatività femminile, a fronte di una minore presenza, ha dimostrato di essere più efficiente nel raggiungere i risultati economici.
Gli orari della mostra
La mostra prova anche a fornire alcuni spunti di riflessione rispetto ai meccanismi che oggi regolano o limitano l’accesso delle donne alle professioni musicali. E se i simboli hanno ancora un valore, è giusto ricordare che, negli ultimi anni, sono sensibilmente aumentate le direttrici d’orchestra di musica classica e le virtuose di chitarra elettrica sui palcoscenici rock. Tutti segnali trasversali che si spera possano essere di buon auspicio per le nuove generazioni di musiciste. L’esposizione, ospitata al primo piano delle Palazzo delle Poste di Trieste, sarà visitabile fino all’8 aprile negli orari di apertura dell’ufficio postale: da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 19 e il sabato fino alle 12.30.