La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha annunciato come previsto nei giorni scorsi un taglio dei tassi di interesse di 0,25 punti, il primo dallo scorso settembre quando si è concluso l’imponente ciclo di rialzi. Ma quali sono le prospettive e quali le implicazioni per i risparmiatori. Lo spiega Eletta Savarino, referente studi e analisi economiche del Centro studi di Gruppo Poste Italiane, alla “Bussola del risparmio” del TG Poste. “Si tratta di un taglio largamente atteso – ricorda – perché annunciato da una serie di membri del consiglio direttivo della Bce. La BCE ha tagliato tutti e tre i tassi di riferimento, portando il tasso di rifinanziamento da 4.5 a 4.25%. Altrettanto atteso il fatto che la Bce resta “data dependent”, ovvero prenderà le prossime decisioni sulla base dei dati in arrivo dall’economia reale; anche il contesto globale, particolarmente critico in questo momento storico, potrebbe avere risvolti e impatti importanti sull’evoluzione delle principali variabili macro ha commentato Lagarde che più volte è tornata sul punto “externalities”.
Europa ed Italia, quali conseguenze
L’analisi si concentra sulla funzione di reazione della BCE, ovvero, spiega Savarino, tu quel set di variabili e informazioni che la BCE valuta per prendere le decisioni. Tra queste spicca l’inflazione, e le attese di inflazione. Siamo nel mezzo di un processo disinflazionistico, continua Savarino, con l’inflazione che si è dimezzata da quando sono stati lasciati fermi i tassi. Nonostante ciò, siamo ancora sopra all’area del target della Bce, la quale però è fiduciosa che nel medio termine l’inflazione converga sul 2%. Poi c’è un altro dato monitorato dalla Banca centrale e che interessa in particolare le famiglie e le imprese europee e italiane, ovvero la corretta trasmissione della politica monetaria all’economia reale. E questa trasmissione ha talmente funzionato bene negli ultimi anni che le condizioni restrittive volute dalla BCE per frenare l’inflazione sono tuttora in vigore, e pesano sugli interessi pagati sul debito da famiglie e imprese. E Continuare a mantenere queste condizioni così restrittive potrebbe essere rischioso per la tenuta del sistema: anche per questo la BCE ha iniziato ad allentare la politica monetaria con il primo taglio.
Rischio disallineamento con la Fed
Il discorso poi si sposta sul rapporto fra Bce e Fed, con la prima che con questo primo taglio anticipa la seconda nell’inversione del trend sui . “C’è la probabilità che si mantenga un temporaneo disallineamento” – spiega Savarino – d’altronde gli scenari sono diversi: la Fed guarda un ciclo economico che si va raffreddando solo in maniera lenta e progressiva accompagnato da un’inflazione ancora sopra il target che potrebbe spingere la banca centrale a rimandare ulteriormente l’intervento sui tassi. La Bce ha difronte un ciclo in prolungata stagnazione che senza un allentamento delle condizioni finanziarie potrebbe finire a rischio recessione.
Qui sopra, il video del TG Poste.