A Laste, circondato dalle Dolomiti, l’ufficio postale diventa presidio di comunità

Silvano è il primo a ritirare la pensione ogni mese. Poi c’è Giovanni, uno dei decani del paese, c’è Aldo l’ex direttore, poi Ferruccio, Cassiano (il capogruppo Alpini Laste), Doris, Carolina col marito Angelo e infine Renata. È la foto di gruppo di alcuni abitanti di Laste di Rocca Pietore, località formata da tredici piccoli villaggi letteralmente aggrappati ai monti dell’Alto Agordino. In mezzo c’è lui, nella foto di gruppo, il più giovane direttore di ufficio postale in provincia di Belluno. Diego Salvaterra ha 23 anni e da poco più di due dirige due uffici postali a giorni alterni, nello stesso comune. Lunedì, mercoledì e venerdì presta servizio a Rocca Pietore; martedì, giovedì e sabato risale la stradina che porta a Laste.

Una quotidianità tra le montagne

“Per me – racconta – è normale percorrere sentieri e strade di montagna poiché hanno sempre fatto parte della mia quotidianità. Pensate che, quando mi reco in città, sono quasi disorientato.” Diego è originario di Falcade e, al contrario di altri suoi coetanei, anziché trovare impiego nel turismo o in altre industrie locali, lavora in Posta: “La mia idea era proprio di trovare un mestiere come questo. Ho ogni giorno uno stimolo, anche nella vita privata, ad essere sempre una buona persona.” “Ho studiato – racconta – come Perito Minerario presso l’Istituto Follador di Agordo, uno dei pochissimi “minerari” rimasti in Italia. Ho iniziato a lavorare stagionalmente, vivendo in montagna e frequentando la scuola: in estate come fruttivendolo, in inverno come noleggiatore di sci di fondo. Poi, una volta terminati gli studi, ho fatto un’esperienza lavorativa di nove mesi in Austria come sondatore presso un’impresa di disgaggi. Poi sono tornato, dopo un infortunio. Ho la passione dell’agricoltura e per gli animali, anche se non ho voluto farne un mestiere. Quando si è presentata l’occasione l’ho colta entrando a far parte di Poste Italiane nel dicembre 2022. Dopo il periodo di formazione, mi è stato subito proposto di venire a prestare servizio qui a Rocca.”

Il dialogo con gli anziani

Cosa significa dirigere un ufficio postale come quello di Laste? “In paese vivono circa ottanta persone, la maggior parte ultrasettantenni. Poi ci sono gli abitanti delle seconde case. Questi uffici sono fondamentali per la comunità. Magari qualcuno ancora non se ne rende conto, ma qui ho capito quanto è importate il dialogo con gli anziani che vengono per le loro operazioni ma anche per scambiare qualche parola. Verifico in continuazione le novità che un giovane come me ha portato nella quotidianità del paese. Questi uffici postali sono anche un luogo di incontro, un ambiente in cui parlare, un posto di confronto, che offre la possibilità di accedere ai numerosi servizi postali ma anche finanziari.” 

Ritmi precisi e stabilità

Il lavoro non manca, segnato da ritmi precisi: “Martedì è una giornata che possiamo considerare normale; giovedì arriva il camion della frutta, arriva il dottore nell’ambulatorio sopra l’ufficio postale, che è anche sede dell’associazione degli Alpini di Laste quindi gli abitanti dei paesi vicini salgono numerosi a Laste, per poi concedersi un aperitivo al bar del paese. Il sabato è dedicato a chi lavora durante la settimana e ai turisti. A Laste in particolare tutti hanno la pensione accreditata e tutti sono consapevoli dell’importanza di avere un ufficio postale, grazie anche al lavoro del mio predecessore”. Che prospettive ti ha dato il lavoro in Poste Italiane? “Intanto la stabilità: ora vivo per conto mio con la mia ragazza, anche se non è facile acquistare una casa per chi come me è all’inizio. Sono convinto della mia idea: la montagna può essere difficile da vivere e noi nati e cresciuti qui dobbiamo fare di tutto per rinsaldare il legame che tiene unite le comunità. Io ci provo, anche attraverso il mio lavoro: gli uffici di cui sono direttore sono anche punti di ritrovo per gli abitanti di questi paesi”.