Roma, 9 mag – Con l’ingresso di player come Alipay, Bancomat Pay, BNL Paribas con Axepta, l’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento (APSP) si conferma la principale organizzazione in Europa per numero e importanza degli operatori dei pagamenti digitali. All’associazione aderisce anche PostePay.

L’associazione “si prefigge di consolidare il proprio ruolo di interlocutore istituzionale e motore dell’innovazione in Italia e non solo – ha dichiarato il presidente Maurizio Pimpinella nel corso dell’assemblea annuale – E’, tra l’altro, in via di costituzione una nuova Associazione dei pagamenti europei in cui l’APSP svolgerà un ruolo da protagonista”.

In un confronto pubblico seguito all’assemblea, interlocutori istituzionali e di mercato si sono confrontati con l’associazione sulla rapida evoluzione dell’economia digitale.
Per il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani “nell’attuale scenario socio-economico in rapido cambiamento, tutelare l’interesse dei cittadini significa governare il cambiamento, assicurare formazione e informazione. In questo scenario – ha proseguito il presidente Tajani – pagamenti elettronici ed educazione finanziaria ricoprono un ruolo centrale per la competitività delle imprese”.

“Due temi sono considerati di primaria importanza per l’integrazione, la sicurezza e la competitività dell’industria europea dei pagamenti nel confronto globale lo sviluppo dell’open banking e l’offerta di servizi paneuropei per i pagamenti istantanei- dice Livio Tornetta vice capo dipartimento Mercati e Sistemi di Pagamento di Banca Italia – Entro il 14 settembre i PSP devono consentire l’accesso ai conti della clientela a terze parti autorizzate”.

Per Andrea Cioffi sottosegretario al Mise, l’Europa deve agire compatta per far fronte al nuovo contesto digitale e dell’Intelligenza artificiale altrimenti non sarà in grado di competere con le grandi aree e con i grandi player internazionali.

Il sottosegretario al Mef Villarosa ha sottolineato “il dovere di incentivare i sistemi digitali innovativi invogliando gli imprenditori a utilizzarli anziché sanzionarli. Molto spesso ci approcciamo al futuro usando strumenti vecchi. E’ necessario, infine, uniformare tutti gli strumenti di riconoscimento per far capire anche al cittadino l’importanza degli strumenti digitali a sua disposizione”.