Roma, 29 ago – L’ascesa del franco svizzero sta iniziando a preoccupare le aziende esportatrici rossocrociate a partire dagli esportatori agricoli e di macchinari. Emmi, il produttore di formaggio Emmentaler ha tagliato le sue stime di vendita, citando la valuta, salita a un massimo di due anni contro l’euro a causa delle preoccupazioni sulla debolezza dell’economia globale e sulle disputa commerciale. Stessa preoccupazione anche dal settore meccanico ed elettrico della Svizzera, che ha registrato un calo degli ordini di quasi il 20% con l’associazione di categoria Swissmem che ha lanciato l’allarme.

“Nel corso della prima metà del 2019 – si legge in una nota di Swissmem – la situazione dell’industria metalmeccanica ed elettrica svizzera (industria MEM) è peggiorata nettamente. Le commesse sono diminuite di -12,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In calo anche le vendite (-1,9%) e le esportazioni di merci (-1,0%). Di recente sono aumentati i rischi esistenti di politica economica, cosa che ha contribuito al rinnovato apprezzamento del franco svizzero. Inoltre, l’economia si sta indebolendo nei più importanti mercati di vendita. Tutti questi fattori smorzano le aspettative per i prossimi mesi. Swissmem parte dal presupposto che la domanda continuerà a diminuire. Per i prossimi dodici mesi, se non vi saranno distorsioni politiche o economiche di rilievo, lo scenario migliore è quello di una stabilizzazione a un livello più basso. Alla luce di questi sviluppi, Swissmem invita il Consiglio federale, il Parlamento e l’amministrazione a sostenere l’industria con condizioni quadro migliori”.

Gli imprenditori del comparto meccanico ed elettrico sono preoccupati anche per le prossime prospettive. “Nella prima metà del 2019 – sottolinea Swissmem – la situazione dell’industria MEM svizzera si è notevolmente deteriorata. Anche le prospettive si sono peggiorate ulteriormente. Si sono accentuati i rischi esistenti, quali i conflitti commerciali e valutari globali, una Brexit disordinata e i problemi di indebitamento in alcuni Stati membri dell’UE. A causa di queste incertezze, l’economia nei più importanti mercati di vendita dell’industria MEM si è notevolmente raffreddata e le previsioni per l’ulteriore sviluppo sono state costantemente riviste al ribasso. Nel corso di questa evoluzione, il franco svizzero si è nuovamente apprezzato, cosa che si ripercuote negativamente sulla competitività dei prezzi delle aziende MEM”.

Stefan Brupbacher, direttore Swissmem, ha commentato: “Gli ultimi sviluppi sono motivo di grande preoccupazione. Presumo che la domanda continuerà a diminuire. Lo “scenario migliore” è che nei prossimi dodici mesi la domanda si stabilizzerà ad un livello più basso. Tuttavia, a condizione che non vi siano distorsioni politiche o economiche di rilievo”.

Esiste inoltre il rischio che il franco salga aumenti ulteriormente se la Banca centrale europea aumenterà lo stimolo monetario il prossimo mese. Se, come previsto, la Bce taglierà i tassi di interesse, gli investitori scommettono che la Banca nazionale svizzera seguirà l’esempio e ridurrà il suo tasso di riferimento, già a un livello record -0,75%.