Cernobbio (Co), 6 set – Sono i dazi a preoccupare gli imprenditori riuniti a Cernobbio per il forum Ambrosetti. Secondo il 63,4% dei partecipanti le implicazioni del protezionismo commerciale avranno l’impatto maggiore sulla stabilità globale. Al secondo posto del sondaggio ci sono i migranti e il controllo delle frontiere, indicato dal 40,9% degli imprenditori. Più indietro la diffusione del populismo in Europa (38%) e le minacce cibernetiche e fake news (36,6%).

Pochi timori da parte degli intervistati, che potevano indicare tre preferenze, per quanto riguarda le tensioni Usa e Iran nel Golfo: un pericolo per il 16,9% della platea. Le frizioni dell’Europa con la Russia raccolgono l’11,3% delle preferenze; molto basso invece l’impatto previsto per il diffondersi del jihadismo in Stati instabili. Quasi nulli i timori per le proteste anti-cinesi a Hong Kong indicato solo dal 4,2% degli imprenditori.

Rispetto allo scorso anno, gli oltre 200 imprenditori presenti a Cernobbio evidenziano un calo delle performance delle proprie imprese: se nel 2018 a giudicare in positivo l’andamento era stato il 74,2%, quest’anno la percentuale è scesa al 60,1%. Nel dettaglio, il 22,9% ritiene che chiuderà il 2019 con una crescita di fatturato superiore al 10%, chi auspica, invece, una chiusura inferiore o pari al 10% è il 47%.

Parlando di occupazione, anche le previsioni di crescita degli organici presentano indici in flessione. Prevale la stabilità (39,9%). L’11% degli imprenditori afferma che sarà superiore al 10% (nel 2018 era il 17,1%), mentre il 32,5% afferma che sarà pari o inferiore al 10% (nel 2018 era il 39,5%).