Roma, 10 set – Un gruppo di 50 stati e territori Usa ha lanciato un’indagine sul dominio di Google sui mercati pubblicitari online, avvertendo che il motore di ricerca potrebbe minacciare la concorrenza e i consumatori. Sotto inchiesta anche le modalità in cui Google ordina i risultati delle ricerche e protegge i dati personali degli utenti.

Venerdì un altro gruppo di Stati ha annunciato di aver lanciato un’indagine su Facebook per stabilire se abbia soffocato la concorrenza e protetto adeguatamente i dati degli utenti. Le recenti indagini interessano stati sia repubblicani sia democratici, un segnale del crescente consenso politico sulla necessità di frenare l’espansione dei colossi tech.

Il procuratore generale del Texas Ken Paxton, il cui ufficio ha annunciato la nuova iniziativa, ha spiegato che Google domina “tutti gli aspetti della pubblicità online e delle ricerche internet”. “Non c’è nulla di male se un’azienda diventa la più grande, purché lo faccia sulla base delle regole del libero mercato”. “Ma abbiamo visto prove che le pratiche di Google possono aver ostacolato le scelte dei consumatori, frenato l’innovazione, violato le privacy degli utenti e posto Google ai controlli del flusso e della diffusione delle informazioni online” ha aggiunto Paxton.

Google raccoglie il 38% della spesa pubblicitaria online negli Usa, circa 48 miliardi di dollari, seguita da, Facebook, con il 22%. Tuttavia la sua quota di mercato è diminuita e altre aziende, come Amazon, attirano sempre più soldi. Google ha affermato, in risposta all’indagine: “abbiamo sempre lavorato in modo costruttivo con i regolatori e continueremo a farlo”. Le critiche al suo modello di business “non sono nuove” ha aggiunto.