Roma, 22 ott – L’obbligo di accettare carte di credito e bancomat costerà alle piccole imprese almeno 2 miliardi di euro in più di aggravi tra canoni, commissioni sulle transazioni e costi di installazione e gestione. E’ uno dei dati calcolati dall’ufficio economico di Confesercenti in occasione dell’assemblea elettiva dell’associazione, riunita a Roma.

“Se si vuole favorire la moneta elettronica – obiettivo condiviso dalle imprese, visti gli oneri e i rischi connessi alla gestione del contante – si deve dunque agire abbassando i costi di esercizio della moneta elettronica, per le imprese e per le famiglie”.

Anche perché – spiega Confesercenti – la stangata dell’obbligo di Pos, imposta a suon di sanzioni in nome del contrasto all’evasione, potrebbe non avere effetti su questo fronte. Tra il 2012 ed il 2018 il numero di Pos attivi in Italia è cresciuto del 112%, arrivando a 3,1 milioni; e il volume delle transazioni con carte di debito è aumentato del 57%, arrivando a 33 miliardi di euro, 12 in più rispetto al 2012″.

“Un boom che non ha trovato un riscontro proporzionale nel gettito derivante dalla lotta all’evasione. Tra fatture elettroniche ed invio dei corrispettivi, inoltre, l’Agenzia delle Entrate è già oggi in grado di monitorare H24 le imprese”.