Roma, 11 nov – Finale di seduta in ribasso alla borsa di Milano, dove l’indice Fite-Mib ha chiuso a -0,19%. Un calo in linea con la debolezza dei mercati europei, su cui le spinte positive dovute al proseguimento delle trattative Usa-Cina sul commercio sono state smorzare dai nuovi scontri a Hong Kong. Unica eccezione Parigi con un +0,07%. Londra ha chiuso a -0,42%, Francoforte con un -0,23%.

A Piazza Affari i maggiori cali hanno toccato Prysmian (-2,68%), Ubi Banca (-1,82%), Telecom Italia (-1,45%) e Nexi (-1,39%), all’opposto i maggiori rialzi hanno riguardato Azimut Holding (+1,9%), Bper Banca (+1,66%), Poste Italiane (+1,2%), Buzzi Unicem (+1,19%).

Da segnalare Mediobanca (piatta a fine contrattazioni) con Leonardo Del Vecchio salito al 9,889 per cento, secondo i dati della Consob aggiornati al 6 novembre scorso. Lo scorso 17 settembre la quota di Del Vecchio si attestava al 6,941%. Parallelamente la quota di UniCredit è calata dall’8,848% di settembre allo 0,258% al 6 novembre.

Nel frattempo si sono registrate ancora vendite sui titoli di Stato dell’Italia. I rendimenti dei Btp a 10 anni, che si muovono nella direzione specularmente opposta al prezzo, hanno chiuso le contrattazioni all’1,34 per cento e il loro differenziale rispetto ai tassi retributivi dei Bund equivalenti della Germania, lo spread si è allargato a 159 punti base dopo aver sfiorato quota 160. Infine resta debole l’euro, che ha ritracciato a 1,1034 dollari dopo un minimo a 1,1015, il valore più basso da un mese a questa parte.