Roma, 18 nov – La cucina italiana nel mondo genera un giro d’affari che si è attestato a 229 miliardi di euro nel 2018, in crescita del 10,6% rispetto al 2016. Di questi, solo 39 sono stati realizzati all’interno dei confini nazionali, rendendo di fatto l’Italia il terzo mercato dopo Cina e Stati Uniti. A scattare la fotografia è la ricerca “Italian cuisine market Monitor” sullo stato dell’arte del mercato foodservice a livello locale e globale realizzata da Deloitte in partnership con Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana.

Con 71 miliardi, la Cina è il primo mercato della cucina italiana per valore sul totale della ristorazione nel Paese, con una penetrazione pari al 15,8%. Sono invece gli Stati Uniti a riportare il tasso di penetrazione maggiore, pari al 35,7%, e un giro d’affari complessivo di 69 miliardi di euro. Seppure con valore totale più contenuto rispetto alla top 3, anche India e Brasile dimostrano un’alta penetrazione della cucina italiana (rispettivamente 24,9% e 28,2%). In Europa, invece, i principali mercati sono Regno Unito, Spagna e Francia, per cui la ristorazione italiana pesa tra i 4 e i 3 miliardi di euro.

Sul fronte delle potenzialità della nostra cucina, il 50% del campione vede l’Italia al primo posto come cucina con le migliori prospettive, seguita dal Giappone (per il 40%) e infine la Francia che raccoglie solo il 13% delle preferenze. Complessivamente l’industria della ristorazione, nelle sue innumerevoli declinazioni, in questi anni è cresciuta e continuerà a crescere. Nel 2018 la ristorazione mondiale ha raggiunto un valore pari a 2.563 miliardi di euro.

Di questi, quasi la metà (il 46%) appartiene all’area Asia Pacific, che ha trainato la crescita del settore con un tasso medio annuo del 4,1% nel quadriennio 2014-2018, in testa a Nord America (+2%) ed Europa (+1,2%). Questo trend si prevede che proseguirà nel prossimo quadriennio (2018-2022), sebbene a un ritmo meno sostenuto (2,4%), generato in larga parte dalla performance di Asia Pacific (+2,7%) e del resto del mondo (+3,8%).