Milano, 17 dic – Per il 2019 le previsioni di crescita per l’export italiano di beni sono sostanzialmente confermate: dal 3,4% stimato a maggio scorso al 3,2%. E’ quanto rileva Sace Simest (Cdp), che aggiornato le previsioni contenuto nel suo Rapporto Export. La lieve correzione al ribasso è dovuta al rallentamento delle vendite dei beni di investimento e in particolare macchinari e mezzi di trasporto. Oltre ogni aspettativa invece le vendite dei prodotti nei settori della farmaceutica e alimentari.

La dinamica positiva del nostro export però è influenzata dal peggioramento del quadro globale, tra tutti l’inasprimento della politica commerciale dell’amministrazione Trump. Per questo il 2020 vedrà un aumento più timido, del 2,8%. Per il biennio 2021-2022, invece, le vendite di beni italiani all’estero dovrebbero accelerare il passo fino al 3,7% medio annuo, ipotizzando un progressivo miglioramento del contesto macroeconomico globale.

Tra i paesi più promettenti sono incluse diverse geografie asiatiche tra cui Cina, Giappone, India, Malesia e Vietnam, ma anche alcune economie del Nord Africa come il Marocco. In America Latina nuove opportunità di business potranno emergere in Perù e nel Medio Oriente in Qatar. Tra i paesi dell’area CSI, l’Ucraina potrebbe sorprendere così come Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria nell’Europa dell’Est.