Il reddito disponibile delle famiglie e il potere d’acquisto, dopo il forte calo registrato nel secondo trimestre, hanno segnato nel terzo un aumento considerevole, “raggiungendo livelli di poco inferiori a quelli del terzo trimestre del 2019”. Lo rileva l’Istat spiegando che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 6,3% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali delle famiglie è cresciuta del 12,1%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 14,6%, in diminuzione di 4,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di 6,5 punti rispetto al terzo trimestre del 2019. “Il marcato recupero dei consumi nel terzo trimestre – osserva l’istituto – ha determinato una sensibile riduzione del tasso di risparmio che rimane comunque a livelli molto superiori a quelli medi”. A fronte di una variazione del -0,3% del deflatore implicito dei consumi, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente del 6,6%.

Investimenti
Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici nel terzo trimestre del 2020 è stato pari al 6,0%, 1,5 punti percentuali più alto rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento degli investimenti fissi lordi del 43,2% e del già segnalato aumento del 6,3% del reddito lordo disponibile. La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,2%, è aumentata di 3,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è aumentato di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.