La dipendente di Poste Patrizia Chiari con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (foto Comune di Parma)

Poste Italiane ha ricevuto il prestigioso premio Sant’Ilario di Parma per l’impegno in prima linea delle sue persone dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il premio è stato ritirato dalla sportellista Patrizia Chiari di 59 anni, in simbolica rappresentanza dell’Azienda: in un anno come quello contrassegnato dalla pandemia, la cerimonia per il patrono della città di Parma, Sant’Ilario, si è svolta in un luogo straordinario, per la prima volta dalla sua istituzione, nella Grande Crociera dell’Ospedale Vecchio (una scelta legata alle implicazioni storico e culturali del luogo, che fu ospedale cittadino dal XV secolo al 1926), senza la presenza di pubblico e delle autorità. È stato un premio ai cittadini – spiega il Comune di Parma – a tutte le categorie che si sono impegnate nel tempo dell’emergenza Covid per affrontare una situazione inedita, per certi versi sconvolgente. Il riconoscimento a tutta la comunità di Parma che ha saputo tenersi unita e continua a impegnarsi in questo difficile momento è giunto anche dalle parole del Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni: “Parma non si è fermata e questo grazie a tutti i cittadini che hanno continuato a svolgere il proprio dovere con la consapevolezza di essere parte insostituibile di un meccanismo complesso dove ogni ingranaggio, pur piccolo che sia, contribuisce al funzionamento dell’insieme.

Cos’è il premio Sant’Ilario
L’Attestato di Civica Benemerenza viene conferito ai cittadini di Parma, a chi ci è nato, chi ci lavora o studia e chi lo ha riconosciuto come un luogo dove vivere, per avere resistito alla tentazione di allontanarsi dal pericolo, di venire meno alle responsabilità assegnate e alla fiducia che la comunità ripone in loro. Il riconoscimento, che si incarna in cittadine e cittadini appartenenti a ventinove categorie quale simbolico distillato dell’intera collettività, si propone di alimentare il desiderio per un ritorno alle condizioni di vita smarrite ma nostalgicamente scolpite nella memoria collettiva.