Il 2020 di Poste Italiane chiude con ricavi a 10,52 miliardi e utili a 1,2 miliardi di euro e la notizia conquista ampio spazio sui quotidiani nazionali. A partire dal Sole 24 Ore, che spiega come Poste “sente di aver superato la sfida e ha annunciato conti 2020 in sostanziale tenuta ma sui quali brillano la crescita record dei pacchi, 210 milioni in un anno (+43% dal 2019 i 74 milioni di colli consegnati direttamente dai postini), picchi di 1,3 milioni di consegne al giorno. E lo sviluppo a due cifre dei pagamenti digitali (+11% nell’anno, +15% nel quarto trimestre) e della telefonia mobile, che raggiungono i 737 milioni di ricavi”. Come detto, un anno record per il risparmio postale, un contesto dove Poste – si legge sul Corriere della Sera – rivendica il ruolo di “porto sicuro” per gli italiani. “Era dal 2012 — ha spiegato l’AD Matteo Del Fante citato dal quotidiano milanese — che non si otteneva un risultato così positivo in termini di raccolta netta di buoni fruttiferi e libretti di risparmio, di cui ne sono titolari circa 30 milioni di italiani. Nonostante il primo e più duro lockdown abbia avuto un impatto sull’operatività per un quarto dell’anno, la resilienza dei nostri business ha portato nel 2020 a un utile netto di 1,2 miliardi. Di conseguenza — ha aggiunto Del Fante — è nostra intenzione di proporre un dividendo di 0,486 euro, che rappresenta un incremento del 5% anno su anno”. La Stampa, infine, mette l’accento sul boom dell’e-commerce con “i volumi dei pacchi pari ad oltre 210 milioni — si legge sempre tramite le parole dell’AD — sono più che raddoppiati dal 2016 e, per la prima volta, sempre nell’ultimo trimestre, l’aumento dei ricavi da pacchi ha più che compensato il calo dei ricavi da corrispondenza, confermando i pacchi come pilastro strategico perla sostenibilità dell’attività logistica in futuro”. Continua il quotidiano torinese: “Rispetto a un anno fa i pacchi crescono del 41%, a dicembre toccano la vetta di 1,3 milioni al giorno. In sostanza la pandemia ha anticipato di due anni le stime prima collocate nel 2022 e dovute all’attesa crescita dell’e-commerce, fenomeno invece esploso negli ultimi tempi”.