Dall’inizio del 2021 a Milano ci sono 5mila imprese in più

Il sistema delle imprese di Milano, Monza Brianza e Lodi ha tenuto nell’anno della pandemia. A fronte di un arretramento del 10,1% del Pil territoriale, corrispondente a mancate entrate per 16 miliardi di euro, il saldo delle imprese iscritte all’Ente camerale ha segnato un attivo di 5.050 aziende nei primi 6 mesi dell’anno, superiore alle 4.404 unità aggiuntive registrate nell’analogo periodo del 2020.

Il rapporto

È uno dei dati di spicco della terza edizione del rapporto annuale ‘Milano Produttiva’, realizzato dal Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Complessivamente nel territorio di Milano, Monza Brianza e Lodi a fine giugno risultano essere 389.651 le imprese attive, in crescita dell’1,08% rispetto al giugno del 2020, quando le imprese attive erano scese dello 0,02%. Un dato decisamente superiore al +0,54% registrato nel giugno del 2019, in epoca pre-Covid.

I dati

Quanto all’intero 2021, il tasso di crescita dell’economia locale previsto è del 5,3% a Milano, del 5,8% a Monza Brianza e del 5,2% a Lodi. I dati del rapporto evidenziano nel primo trimestre dell’anno un cambio di passo per l’industria manifatturiera, con la produzione che ha ripreso a crescere in tutti i territori, da Milano (+6,8%) a Monza Brianza (+7,4%) e Lodi (+7,8%). Risultano ancora forti, invece, gli effetti della pandemia sul terziario. A Milano si registra una un calo del 6,9% nel commercio e dell’1,7% nei servizi. A Monza Brianza entrambi i comparti sono pressoché in stagnazione (+0,5% il commercio e +0,2% i servizi), mentre a Lodi l’incremento del fatturato del commercio è stato del 4,6%, con una contrazione dello 0,5% nei servizi. Il tutto dopo un 2020 difficile, con Milano in calo del 9,5% nella produzione industriale, del 13,3% nei servizi e dell’11,8% nel commercio. Più cauto il calo di Monza Brianza con i servizi (-10,9%) peggio dell’industria (-7,9%) e del commercio (-4,6%), mentre a Lodi i servizi hanno perso l’8,5%, l’industria manifatturiera il 3,3% e il commercio l’1,3%.