La ripartenza di Trento raccontata dai portalettere di Poste Italiane

Nella provincia di Trento il ruolo del portalettere assume una rilevanza notevole e sono proprio loto a raccontare la ripartenza del territorio, dopo il difficile periodo della pandemia. Lo dicono anche i numeri: in provincia di Trento, i portalettere raggiungono oltre 275.000 famiglie e più di 34.000 attività commerciali, tra uffici e negozi.

Un impiego divertente

L’edizione online di Trento Today, in un dettagliato articolo, ricorda come l’Amministratore Delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante e il Condirettore Generale Giuseppe Lasco, abbiano recentemente sottolineato che “per noi di Poste, l’Italia è sempre stata zona bianca. I nostri portalettere e i nostri Uffici Postali sono stati sempre in prima linea per assicurare ai cittadini i servizi essenziali”. L’articolo racconta la simpatica storia di Alberto, 62 anni, storico portalettere trentino assegnato a Riva del Garda, il quale accompagna idealmente il lettore nel suggestivo viaggio del post-pandemia trentino: “Sono entrato in Poste nel 1982, sono uno di famiglia ormai – sottolinea con una battuta Alberto – io credo che fare il postino sia un bel lavoro. Anche se sono quasi 40 anni che svolgo la stessa mansione, mi diverto ancora, non mi pesa affatto. Mi piace incontrare le persone, la maggior parte è simpatica ed un piacere fare due chiacchiere al volo, tra una consegna e l’altra”.

Come è cambiato il lavoro

Il suo racconto a Trento Today continua: “Riva del Garda è un grande paese, ci si conosce un po’ tutti. Noi postini non siamo burocrati, viviamo in una piccola realtà e cerchiamo di collaborare. I nostri clienti sono preziosi”. Nell’articolo di Trento Today si racconta inoltre come sia cambiato il lavoro del portalettere in quest’ultimo anno funestato dal Covid-19: “Sono aumentate le consegne dei pacchi dell’e-commerce – aggiunge Alberto – e la quantità di pacchi consegnati è rimasta costante anche durante quest’ultima estate. È stato comunque un periodo surreale: durante i mesi di chiusura, sembrava di essere sulla luna. Io percorro quotidianamente strade piuttosto trafficate, come Viale Rovereto e Via Gardesana verso Torbole che, all’improvviso, erano diventate un deserto. A volte ci trovavo la Polizia, a volte i Carabinieri o la Guardia Forestale, e ci salutavamo a distanza, eravamo sempre e solo noi”.

400 giorni sempre in “zona bianca”

Nell’articolo si legge di come ora, le cose, soprattutto a Riva del Garda, stiano pian piano tornando alla normalità. Già dallo scorso maggio, si è iniziato a notare un maggiore movimento, nelle strade e sul lungolago sono finalmente arrivati i turisti. Insomma, la ripresa, per Poste Italiane, è percepibile anche nei sorrisi nascosti dietro le mascherine, durante i giri di consegna, sempre svolti nella massima tutela della salute di tutti. Trento Today ricorda come “in oltre 400 giorni di emergenza sanitaria, i portalettere non solo hanno consegnato lettere e pacchi, ma hanno anche offerto servizi innovativi, dando il proprio contributo concreto alla digitalizzazione del Paese”. Insomma, un’azienda che, come si legge nella parte conclusiva dell’articolo “continua a modernizzare l’Italia, fornendo a tutti la possibilità di utilizzare prodotti e servizi in completa sicurezza, tramite il sito internet e una vasta gamma di app”.

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