Cultura, un francobollo dedicato a Saverio Tutino

Poste Italiane comunica è stato emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Senso civico” dedicato a Saverio Tutino, nel centenario della nascita, relativo al valore della tariffa B pari a 1,25€. (Tiratura: duecentocinquantamilaventi esemplari. Foglio da quarantacinque esemplari).

La vignetta dedicata a Saverio Tutino

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Il bozzetto è a cura di Laura Morandini – Studio Grafico CDM Associati e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. La vignetta raffigura, in alto a sinistra, un profilo di Saverio Tutino delimitato in basso da un riquadro in cui campeggia la sua firma. Completano il francobollo la legenda “SAVERIO TUTINO”, le date “1923 – 2011”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. L’annullo primo giorno di emissione è disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Pieve Santo Stefano (AR).

Dove trovare il francobollo

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito filatelia.poste.it. Per l’occasione è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata, una busta primo giorno di emissione e il bollettino illustrativo.

La vita di Saverio Tutino

Saverio Tutino è stato un giornalista e scrittore, nato a Milano il 7 luglio 1923 e vissuto a Roma. Esule in Svizzera dopo l’8 settembre del 1943, nell’estate del 1944 rientra in Italia per partecipare alla Resistenza. Ha fatto l’inviato per l’Unità in varie parti del mondo, a partire dalla Cina. È diventato corrispondente da Parigi dove si è trasferito negli anni della guerra in Algeria, ha poi seguito l’evoluzione dell’antifranchismo in Spagna. Ma sono i suoi reportage da Cuba a renderlo noto al grande pubblico. Rientrato in Italia nel 1968 lascia l’Unità e continua la sua attività di giornalista collaborando con Le Monde e scrivendo libri. Partecipa poi alla nascita del quotidiano la Repubblica con Eugenio Scalfari di cui divenne una firma di richiamo, quale esperto di politica internazionale, inviato in Spagna e poi ancora in America Latina. Negli anni Ottanta una pesante operazione al cuore lo costringe a una vita più sedentaria. Scopre l’Alta Valle del Tevere e fonda a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, l’Archivio diaristico nazionale che ad oggi raccoglie più di 10.000 diari, memorie ed epistolari di gente comune. Un presidio di memoria in un piccolo centro toscano il cui abitato, nell’agosto del 1944, era stato distrutto dall’esercito tedesco in ritirata che minò sistematicamente Pieve e fece saltare in aria il suo centro storico. Dalle macerie del paese cancellato nasce una capitale di memoria riconosciuta in tutta Italia e oltre, che oggi ospita anche il Piccolo museo del diario, nato nel 2013, a due anni dalla scomparsa di Saverio Tutino e a lui dedicato.