Come nasce un francobollo, alla scoperta di un valore unico

“Il collezionista di francobolli tiene una corrispondenza col passato”. Questa bellissima frase del drammaturgo spagnolo Ramon Gomez de la Serna riassume con parole affascinanti una delle passioni più durature del mondo del collezionismo. La nascita del francobollo vero e proprio è legata alla riforma delle Poste avvenuta in Gran Bretagna per volere di Sir Rowland Hill nel 1837. L’intuizione di Hill fu quella del servizio postale prepagato, in cui la riscossione della tariffa postale non avvenisse al momento del ricevimento, ma all’atto della spedizione, a spese del mittente. Il francobollo fece la sua comparsa in Italia il 1° giugno 1850, quando il Regno Lombardo-Veneto emise la sua prima serie denominata “Aquila Bicipite”, che comprendeva cinque valori diversi. Ma se è vero che tutti conoscono i francobolli più famosi (dal Pennyblack al Gronchi Rosa fino a quello firmato da Renato Guttuso dopo la vittoria azzurra del Mondiale del 1982), è anche vero che il processo di come nasce un francobollo non è altrettanto noto. Vediamo le tappe principali.

La proposta del soggetto

Il percorso di un francobollo comincia con la proposta del soggetto, che può essere avanzata da qualunque cittadino, ente pubblico o privato. Tale proposta va inoltrata al Ministero dello Sviluppo Economico e valutata dalla Consulta per l’emissione delle carte valori postali e la filatelia, l’organismo del ministero che si occupa di stilare il calendario annuale delle emissioni filateliche. A comporre la Consulta sono membri istituzionali ed esperti in campo filatelico: essi scelgono i francobolli da emettere e il programma stilato viene poi autorizzato dal Ministero con un decreto o, in caso di emissioni celebrative o particolari, da un decreto del Presidente della Repubblica. I valori postali si dividono in due macro categorie: i francobolli ordinari e quelli commemorativi. Ogni emissione ha un suo corso di validità e talvolta avvicendamenti governativi possono mettere fuori corso le emissioni precedenti. Infatti nei periodi di transizione vengono utilizzati francobolli nominalmente “fuori corso”. Questo tipo di affrancature sono molto apprezzate sul mercato collezionistico e, a dispetto della loro irregolarità formale, raggiungono elevate quotazioni.

Le serie

Sono numerose le serie ordinarie che comprendono le raccolte dei francobolli italiani. Nel rispetto delle linee che da sempre hanno ispirato la politica di emissione delle carte-valori postali dello Stato – spiega il MISE – tesa a esaltare ciò che di meglio il Paese offre, le emissioni ordinarie tematiche sono articolate nelle seguenti serie:

  • il Patrimonio naturale e paesaggistico“, che comprende le emissioni dedicate alle “bellezze” del nostro Paese che lo caratterizzano nell’immaginario collettivo, nonché i francobolli a soggetto turistico;
  • “il Patrimonio artistico e culturale italiano”, volta a promuovere il patrimonio del Paese
  • le Eccellenze italiane dello spettacolo“, volta a promuovere i grandi personaggi e le opere più rappresentative
  • “le Eccellenze del sapere”, tesa a dare risalto sia alle grandi istituzioni culturali italiane di tipo umanistico o scientifico-tecnologico
  • le Eccellenze del sistema produttivo ed economico“, che intende promuovere la capacità professionale e imprenditoriale italiana
  • “il Senso civico”, che mira a promuovere un atteggiamento positivo verso la comunità e il rispetto delle regole che ne disciplinano la convivenza
  • lo Sport“, che celebra i grandi eventi che si svolgono in Italia e i successi italiani nelle diverse discipline
  • “le Festività”, che si propone di celebrare i più importanti appuntamenti, religiosi e laici, che ogni anno scandiscono la vita della comunità nazionale.

I francobolli commemorativi o celebrativi sono invece dedicati a persone o enti di spicco in ambito culturale, politico, artistico, sociale (è d’uso non ritrarre persone viventi, ad eccezione dei Papi o dei Capi di Stato) o a un avvenimento importante per il Paese.

Il ruolo dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

Prese queste decisioni, il processo di nascita del francobollo entra nel vivo. Tocca all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato preparare una serie di bozzetti da mettere al vaglio della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle carte-valori postali: sarà quest’organismo a mettere il parere sulla grafica, mentre per quanto riguarda le caratteristiche tecniche del francobollo tocca a un successivo decreto ministeriale. In quel caso si decidono il valore, il formato, la dentellatura e il numero di francobolli per foglio. L’IPTS progetta quindi al computer o disegna a mano la grafica e si occupa di realizzare l’incisione a bulino per la stampa di tutti i francobolli italiani e la stampa degli stessi.

Il ruolo di Poste

La diffusione della filatelia e la vendita dei prodotti filatelici sono affidati a Poste Italiane, che presenta decine di sportelli dedicati. Oltre alla vendita dei francobolli, Poste commercializza anche cartoline, tessere filateliche, annulli speciali, buste primo giorno, folder, annulli e molto altro. Anche in questo caso, determinante è l’apporto creativo dell’Azienda, che vanta professionisti e specialisti nel mondo della filatelia.