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Poste Italiane “si muove un po’ da azienda e un po’ da circuito aggiuntivo dei servizi pubblici. Grazie al progetto Polis, avviato per portare servizi digitali a chi vive nei piccoli centri, gli uffici postali, come ha rivelato il condirettore generale Giuseppe Lasco, distribuiranno anche passaporti e carte d’identità, cercando di superare i problemi strutturali”. Il Foglio commenta così l’impegno di Poste Italiane, attraverso uno sportello unico all’interno degli uffici postali, nel fornire i servizi della pubblica amministrazione ai Comuni con meno di 15mila abitanti.

I ritardi della burocrazia

“Tra le inefficienze o le banali complicazioni della burocrazia si annidano anche spazi di mercato – si legge sul Foglio – Il rilascio del passaporto o della carta d’identità erano diventati negli ultimi mesi oggetto di racconti da incubo e di un’ampia rassegna stampa sul filo dell’indignazione, tra ritardi spaventosi, appuntamenti fissati in un futuro non prossimo, anche un pizzico di crisi della globalizzazione con le voci sull’indisponibilità di parti necessarie per i documenti elettronici dovuta allo stop di alcuni stabilimenti produttivi in Cina. Ben vengano – prosegue il commento – tutti i tentativi di rimediare”.

Valore sociale e pratico

Secondo il Foglio, l’impegno di Poste Italiane “è la prova che l’apertura di un canale distributivo, in più dotato di un buon tasso di efficienza e della reputazione dovuta alla decennale confidenza di molti cittadini, crea domanda e aguzza l’ingegno di chi gestisce l’offerta”. “La digitalizzazione della società dà maggiori risultati in termini di efficienza e risparmio quanto più è diffusa. Il lavoro di Poste per raggiungere le parti di popolazione meno attrezzate culturalmente e con minore dotazione infrastrutturale e copertura di rete è rilevante non solo per il valore sociale ma perché fa raggiungere la massa critica di utenti. Ed è un esperimento – aggiunge il Foglio – che ci ricorda quanto il governo debba moltiplicare i suoi sforzi per fare i conti con il più grave dei fardelli italiani: gli oneri e adempimenti burocratici che obbligano i cittadini e le imprese a sostenere ingenti costi per gestire i rapporti con la Pa”.