Poste e la sostenibilità da premio, sfida record sulle emissioni zero con 150mila mq di pannelli

Il Gruppo Poste Italiane rappresenta la più grande rete di distribuzione di servizi del Paese, il primo datore di lavoro in Italia e la realtà più radicata sul territorio, con quasi 13.000 uffici postali. Analizzando questi aspetti, ben si comprende come l’impegno dell’azienda contribuisca in modo significativo anche allo sviluppo sostenibile dell’Italia.

Sostenibilità e modello di business

Tra le grandi aziende in marcia verso la sostenibilità – si sottolinea in un articolo pubblicato sul settimanale Buone Notizie del Corriere della Sera – Poste Italiane si distingue per “l’approccio integrato della sua rendicontazione, che rispecchia l’intenzione di includere la sostenibilità nel modello di business e nelle strategie aziendali, con una rappresentazione chiara delle performance finanziarie, ambientali, sociali e di governance dell’azienda”. Questo il punto di vista illustrato dai ricercatori di NeXt, la Rete di organizzazioni nazionali che da oltre 10 anni contribuisce a elaborare, promuovere e realizzare un nuovo modello di economia, sostenibile, civile e partecipato.

Poste Italiane e il Premio Bilancio di Sostenibilità

In fatto di politiche sostenibili, a Poste Italiane è stato così assegnato il punteggio più alto nell’ambito dell’edizione 2024 del Premio Bilanci di Sostenibilità. In questo modo – viene sottolineato nell’articolo – gli obiettivi di sostenibilità e la loro rendicontazione, in Poste Italiane, si collocano al centro della missione del top management. Viene inoltre ribadito che, ponendo l’integrazione della sostenibilità al centro del processo di creazione di valore per l’azienda e per tutti i suoi stakeholder, Poste agisce su ben 300 indicatori, con la finalità di contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Riduzione delle emissioni e carbon neutrality

Tra gli obiettivi che il bilancio integrato di Poste si è prefissato di raggiungere, vi è quello della riduzione delle emissioni del 30% entro il 2025 e la carbon neutrality entro il 2030. Tra i fattori abilitanti – ricorda il pezzo a firma di Elena Comelli su Buone Notizie del Corriere della Sera – vi è la “decarbonizzazione” di tutta la macchina logistica e dall’altro lato la transizione energetica degli edifici. Si precisa poi che in Poste è in atto un esteso rinnovo della flotta, con l’obiettivo entro quest’anno di arrivare a 27.800 mezzi a basse emissioni. Sul secondo obiettivo, la strategia utilizzata da Poste è quella di riconvertire il patrimonio immobiliare più grande d’Italia, con oltre 5mila immobili in portafoglio.

Installazione di pannelli solari e fotovoltaici

In più, sul fronte della sostenibilità, si rammenta che Poste Italiane promuove in modo deciso l’installazione di pannelli solari e che non solo gli uffici postali, ma anche i centri di smistamento dei pacchi, sono oggetto di una radicale trasformazione, come dimostra l’operatività dell’avveniristico Hub di Landriano, inaugurato nel 2021 poco fuori Milano e provvisto di 2500 pannelli solari che coprono l’80% dei consumi elettrici dell’impianto. Infine, si evidenzia come il nuovo piano strategico dell’azienda abbia ulteriormente rilanciato sulla sostenibilità, con “l’obiettivo di aumentare la produzione di energia rinnovabile di 40 gigawattora entro il 2026, attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie totale di 150mila metri quadri”, così come annunciato di recente dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante.