È l'abbraccio di miliardi di persone per il pontefice “venuto quasi dalla fine del mondo” l'immagine che Roma e Piazza San Pietro restituiscono. Una giornata dove le emozioni si mescolano ai ricordi e alla speranza che Papa Francesco in 12 anni ha saputo donare agli ultimi e a quanti vivono alle periferie
del mondo. Dalla sua scomparsa lo scorso 21 aprile, centinaia di migliaia di fedeli hanno voluto rendergli omaggio restando in fila per molte ore anche durante la notte per pregare davanti al feretro posto nella Basilica di San Pietro. E oggi, nel giorno dei solenni funerali, a Roma erano oltre 250mila i fedeli presenti tra Piazza San Pietro, Viale della Conciliazione e le strade che conducono alla Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo dove Papa Francesco si recava spesso a pregare e da lui scelto come dimora finale.
Le delegazioni presenti
Ben 160 delegazioni ufficiali tra capi di stato, di governo e monarchi hanno presenziato. Tra questi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il francese Emmanuel Macron, l'argentino Javier Milei, il brasiliano Luiz Inacio Lula, il tedesco Frank-Walter Steinmeier assieme al cancelliere Olaf Scholz, l'ucraino Volodymir Zelensky, il primo ministro inglese Keir Starmer e i vertici dell'Unione Europea. Presenti tra gli altri anche il re Felipe VI di Spagna, il principe William, il principe Alberto II di Monaco e il re del Belgio Filippo.
L’omelia
È stato un Papa in mezzo alla gente con cuore aperto verso tutti”, sono le parole con le quali il Cardinale Giovanni Battista Re ha ricordato Francesco nel corso dell'omelia. “Il suo carisma dell'accoglienza e dell'ascolto, unito a un modo di comportarsi proprio della sensibilità del giorno d'oggi, ha toccato i cuori, cercando di risvegliare le energie morali e spirituali – ha aggiunto - Il primato dell'evangelizzazione è stato la guida del suo Pontificato, diffondendo, con una chiara impronta missionaria, la gioia del Vangelo, che è stata il titolo della sua prima Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium. Una gioia che colma di fiducia e speranza ha toccato il cuore di tutti coloro che si affidano a Dio”. Nel ripercorrere alcuni dei 47 viaggi apostolici da lui compiuti, il Cardinale Re ha voluto ricordare l'impegno e la preghiera che Francesco non ha mai voluto far mancare agli ultimi. A cominciare dal suo primo viaggio a Lampedusa nel 2013 perché non si chiudessero gli occhi sul dramma dei migranti che perdono la vita nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l'Europa perché in fuga da guerre, povertà e carestie. Centrale anche il richiamo al dialogo interreligioso in particolare con l'Islam come testimoniano il viaggio in Iraq nel 2021 e la firma del documento “Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune” nel corso della sua visita negli Emirati Arabi Uniti.
L’impegno per la pace
Ma è soprattutto l'instancabile impegno per la pace che viene ricordato di Francesco. L'incessante impegno a far tacere le armi di tutti i conflitti, noti e dimenticati, perché “la guerra è solo morte di persone, distruzione di case, ospedali e scuole. La guerra lascia sempre il mondo peggiore di come era precedentemente: essa è per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta”. Dalla martoriata Ucraina alla popolazione civile di Gaza, entrambi ricordati ad ogni Angelus, alle guerre civili in paesi quali il Sudan e Myanmar. o sguardo di Francesco era sempre rivolto al mondo, a quei luoghi troppo spesso lasciati ai margini a causa di logiche di potere e di profitto. Un richiamo all'universalità della Chiesa che nella cerimonia ha trovato immagini forti nelle preghiere dei fedeli recitate in francese, arabo, portoghese, polacco, tedesco, cinese e nella benedizione in greco del feretro da parte dei patriarchi e dei metropoliti delle Chiese Cattoliche d'Oriente.
L’arrivo alla Basilica di Santa Maria Maggiore
I poveri, i detenuti e gli ultimi sono stati tra coloro che hanno accolto Papa Francesco all'arrivo del feretro alla Basilica di Santa Maria Maggiore: una semplice bara di legno deposta sotto una lastra di marmo con sopra scritto soltanto “Franciscus” con una cerimonia in forma privata. Mentre gli sguardi dei fedeli si volgono all'imminente conclave che dovrebbe aprirsi tra il 5 e il 10 maggio, per le strade di Roma e del mondo resta ancora vivo il ricordo di un pontefice che con la sua semplicità e la sua umiltà ha toccato i cuori e le menti di credenti e non. Queste le parole di Francesco che rimarranno indelebili nella memoria di tutti: “Per favore, non dimenticatevi di pregare per me”.