Trentamila assunzioni in 7 anni: è il biglietto da visita di Poste Italiane, sempre più da considerarsi come il primo datore di lavoro d’Italia, con 119mila dipendenti e che ha fatto del capitale umano il suo motore di trasformazione e di crescita.
Le persone di Poste
Lungo questa strategia, di qui al 2028 – ha sottolineato il TG Poste – è anche previsto l’ingresso di altre 19mila persone, risorse nuove sulle quali investire per accelerare i processi di innovazione, con una progressiva riduzione dell’età media, già oggi scesa di quasi tre anni, a 47,5 anni, e il progressivo affiancamento di quattro diverse generazioni professionali. Una virtuosa “contaminazione” che permette di valorizzare diversità e inclusione. Più giovani, dunque, ma anche più laureati in Poste Italiane, la cui percentuale è salita dal 12% del 2017 al 23% nel 2023. Oggi in azienda vi sono anche più donne, al 54% della forza lavoro, anche ai vertici, con il 46% di quadri e dirigenti e il 59% di direttori di uffici postali che sono di sesso femminile.
Assunzioni Poste: le politiche di welfare
Grazie ai programmi di welfare a sostegno della genitorialità, il 97% delle dipendenti di Poste Italiane torna al lavoro dopo il congedo di maternità, dato in controtendenza rispetto a quanto accade nel nostro Paese, dove quasi una donna su cinque abbandona il lavoro dopo la prima maternità. In questo contesto, si inseriscono le iniziative per supportare le famiglie, con gli asili nido aziendali, le borse di studio per i figli dei dipendenti, i soggiorni estivi per figli di dipendenti con disabilità e gli spazi dedicati al tempo libero, come la Casina di Poste. Nei programmi di welfare di Poste Italiane, infine, sono anche inclusi salute e benessere, con l’offerta di piani di assistenza sanitaria complementare e un Centro Medico che offre prestazioni mediche e specialistiche a prezzi convenzionati.
Qui sopra, il servizio del TG Poste