Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l’euro e il dialogo sociale nonché per la stabilità finanziaria

Roma, 18 mar – Nel suo nuovo rapporto sullo stato di avanzamento dell’unione dei mercati dei capitali, la Commissione Europea esorta gli Stati membri a fare di più e meglio per favorire lo sviluppo dei mercati dei capitali in Europa.

“Il successo della Capital Market Union dipende dalle azioni degli stati membri e dagli stakeholder nazionali ed europei, attraverso le riforme che possono essere attuate a livello nazionale, e mediante rapidi accordi politici a livello Ue”, ha sottolineato il Vice Presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis.

La Commissione osserva infatti come, allo stato attuale, 10 progetti legislativi su 13 siano già stati adottati. Tra quelli approvati dal Parlamento e dal Consiglio europeo figurano il progetto sulle cartolarizzazioni sicure e trasparenti (STS), la revisione del prospetto e la revisione delle norme sul venture capital (EuVECA), mentre sui dossier delle pensioni pan-europee (PEPP), della revisione per le infrastrutture dei mercati, dei covered bond, dei fondi di investimenti collettivi, fino alla facilitazione all’accesso ai mercati per le PMI (SME Growth Market) e molti altri ci sarebbe, per ora, solo un accordo politico ma non ancora l’adozione definitiva.

In vista dunque delle prossime sfide, la Commissione invita a spingere sull’acceleratore affinché si possano chiudere presto anche tutti gli altri dossier. Il rapporto della Commissione giunge in un momento molto complesso, con la legislatura ormai agli sgoccioli e il rischio collegato a Brexit. Il prossimo Consiglio europeo del 21-22 marzo dovrà definire l’agenda strategica e le priorità future della politica dell’Unione.

La preoccupazione della Commissione riguarda non solo i tempi di adozione dei rapporti rimasti ancora incompiuti, bensì anche i tempi di implementazione delle norme a livello nazionale in quanto, ha sottolineato Dombrovskis, “ci vorrà del tempo prima che le ricadute e gli effetti positivi di tali norme si facciano sentire sull’economia europea nel suo complesso”.