Il primo ministro britannico, Theresa May

Roma, 20 mar – Il primo ministro britannico Theresa May non chiederà all’Unione europea una “proroga lunga” sulla Brexit quando avanzerà formalmente la sua richiesta di rinvio all’Ue.

Downing Street ha precisato che il capo del governo di Londra condivide la “frustrazione” dell’opinione pubblica per “l’incapacità di prendere una decisione” da parte del Parlamento.

Il negoziatore europeo per la Brexit Michel Barnier, si legge sulla Bbc, ha detto l’Ue non intende concedere un rinvio senza un “piano concreto” da parte del Regno Unito.

Secondo l’attuale normativa, il Regno Unito dovrebbe lasciare l’Unione europea – con o senza accordo – entro i prossimi nove giorni.

Spiegando che Theresa May “non chiederà una lunga proroga”, Downing Street ha sottolineato che si intende dare al Parlamento “un po’ più di tempo per concordare una via da seguire”, tenendo conto però che “la gente di questo paese è in attesa da quasi tre anni”.

I britannici, è stato spiegato, “sono stufi del fallimento del Parlamento nel prendere una decisione e il primo ministro condivide la loro frustrazione”.

Ieri il negoziatore capo dell’Ue per la Brexit, Michel Barnier, ha esposto chiaramente che cosa i leader dei Ventisette si aspettano di trovare nella richiesta da parte del governo di Londra di una proroga del negoziato di recesso del Regno Unito dall’Ue, per poterla approvare all’unanimità, come richiede il Trattato.

“Siamo al momento chiave – ha detto Barnier – di un lungo negoziato, a 10 giorni dal 29 marzo, data scelta dal Regno Unito per il suo ritiro dall’Ue. L’Accordo di ritiro è stato negoziato e concordato nell’interesse dei cittadini e delle imprese delle due parti, ed è – ha sottolineato -la sola linea possibile per un ritiro ordinato del Regno Unito. E il solo trattato disponibile, il solo possibile, è stato negoziato seriamente e obiettivamente insieme”.

“La mancata ratifica dell’accordo di ritiro oggi provoca grandissima incertezza per il Regno Unito per l’Ue e per tutti i suoi stati membri. Per uscire da questa incertezza – ha aggiunto Barnier – abbiamo bisogno di scelte e decisioni da parte del Regno Unito”.