Roma, 5 giu – Gli investimenti cosiddetti tematici riscuotono sempre più successo e sono al centro delle strategie di investimento per gli italiani. Lo mette in evidenza una recente ricerca del Centro studi Le Fonti.

Secondo la ricerca che ha riguardato un campione di 1.300 consulenti finanziari, l’interesse verso soluzioni di investimento che guardano ai diversi settori di business ha superato l’interesse verso i prodotti focalizzati sulle tematiche Esg e Sri. Alla domanda “quale tipo di investimento sta trainando i mercati” il 48,29% ha indicato i fondi tematici come driver di crescita, mentre solo il 19,67% ha segnalato i prodotti Esg/Sri.

Anche gli investitori sembrano aver percepito le opportunità di questi investimenti e secondo i consulenti il 54,24% dei propri clienti si dice molto interessato e il 39,06% è comunque abbastanza interessato a queste soluzioni. Le motivazioni principali del successo dei fondi tematici risiede nella possibilità di investire in settori con un trend favorevole e duraturo nei prossimi anni (61,61%), ma c’è anche chi vede la possibilità di utilizzarli come strumento tattico di diversificazione del portafoglio (27,46%).

A incidere sulle scelte degli investitori grava ancora tanta confusione e mancanza di informazione. Sono infatti ancora molti gli individui che sovrappongono le soluzioni di investimento tematiche con quelle Esg/Sri, soprattutto per effetto di storici comparti che si focalizzavano sui settori rivolti alle risorse naturali (pensiamo ad esempio a fondi tematici su acqua o legno). I professionisti della consulenza convolti nel sondaggio hanno infatti dichiarato che nella loro attività devono spiegare ai propri clienti la differenza tra fondi Esg, fondi Sri e fondi tematici (58,71%).

Tornando ai fondi tematici, i professionisti hanno dichiarato di suggerire in modo importante l’adozione in portafoglio di questi strumenti (voto di 74 da 1 a 100). I fondi focalizzati sui trend di lungo periodo (i cosiddetti mega trend secolari), che guardano quindi a dinamiche geopolitiche ed economiche come invecchiamento della popolazione, flussi migratori, cambiamento delle condizioni climatiche, rimangono la prima scelta (45,54%). Tra gli specifici settori spicca l’healthcare (28,13%) e i settori legati alle innovazioni tecnologiche (25,22%), cyber security (25,22%) e i big data (16,74%). Più timido l’interesse verso risorse naturali, in passato cavallo di battaglia di note società di investimento, lusso e food.