Roma, 10 giu – Si è svolto oggi il XIII Forum Economico Italo-Tedesco della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien), che ha riunito alcuni dei principali rappresentanti dell’economia tedesca in Italia per confrontarsi sulle ultime frontiere dell’Intelligenza artificiale (AI).

Nel corso dei lavori, secondo quanto riporta un comunicato, sono stati presentati i risultati dello studio “Ricerca, sviluppo e innovazione: Italia e Germania a confronto”, realizzato dalla AHK Italien e da Deloitte in collaborazione con ALDAI-Federmanger, Assolombarda e l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale.

In un contesto in cui la produttività del lavoro è in calo in entrambi i Paesi, si prevede che l’implementazione dell’AI possa tradursi in un boost pari all’1,2% in termini produttivi. Sul fronte tedesco gli investimenti pubblici sono stati importanti (600 milioni di euro entro il 2020) mentre l’Italia si sta affacciando solo ora al tema, con un investimento iniziale di 70 milioni sempre entro il 2020. Il sistema imprenditoriale italiano, composto prevalentemente da microimprese, risulta inoltre meno propenso a fare rete con il mondo della ricerca.

Dalla survey, condotta su un campione di circa 100 aziende tra Italia e Germania, emerge che nel medio periodo l’AI verrà implementata in modo sistematico da quasi la metà delle imprese. Nella medesima prospettiva temporale, una netta maggioranza delle aziende italiane (78%) e la totalità del campione tedesco riconoscono che le soluzioni di AI assumeranno un’importanza strategica per lo sviluppo aziendale.

Coerentemente con questa valutazione, sul piano degli investimenti il 24% delle aziende ha destinato nell’ultimo anno almeno 5 milioni di euro a tecnologie di AI, sebbene il volume si sia attestato sotto i 100 mila euro per quasi la metà del campione (47%). È inoltre l’87% delle imprese a prevedere un aumento degli investimenti nei prossimi 5 anni, da impiegare principalmente per soluzioni di data analysis e automatizzazione dei processi, soprattutto nel manifatturiero e nel settore energetico.

Lo studio evidenzia un sostanziale allineamento tra Italia e Germania per quanto riguarda le sfide percepite delle aziende. Le imprese italiane e tedesche identificano infatti due grandi ostacoli all’implementazione dell’intelligenza artificiale: da un lato, la mancanza di competenze adeguate, dall’altro lato le modalità di integrazione delle nuove tecnologie nei ruoli e nei processi aziendali e l’impatto a livello di modelli di business.
Coerentemente con questi risultati, è una netta maggioranza delle imprese di entrambi i Paesi a prevedere l’assunzione di molti o alcuni nuovi profili nei prossimi anni (67% per le italiane e 80% per le tedesche).