Roma, 1 ago – Fino a maggio 2019 le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico hanno raggiunto complessivamente circa 285 MW (+4% rispetto al 2018). Lo rileva l’Osservatorio Fonti energetiche rinnovabili realizzato da Anie Rinnovabili, associazione di Federazione Anie. Exploit per il fotovoltaico nel mese di maggio che con 46,9 MW raggiunge complessivamente 187 MW (+22% rispetto allo stesso periodo del 2018). In aumento il numero di unità di produzione connesse (+19%) frutto principalmente delle detrazioni fiscali per il cittadino. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Basilicata, Calabria, Marche, Sardegna, Trentino Alto Adige, mentre quelle con il maggior decremento sono Molise, Puglia e Umbria. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di unità di produzione sono Basilicata e Marche, mentre quella con il maggior decremento è il Molise.
Positivi per l’eolico i mesi di aprile (20 MW) e maggio (35 MW) portano le installazioni complessivamente a 86 MW (+5% rispetto allo stesso periodo del 2018). In calo, invece, il numero di unità di produzione connesse (-68% rispetto al 2018).
Per quanto riguarda la diffusione territoriale, la maggior parte della potenza connessa (77%) è localizzata nelle regioni del Sud Italia. In calo le installazioni idroelettriche che con i circa 4 MW di aprile e maggio raggiungono quota 12 MW nel 2019 (-69% rispetto al 2018). Si registra una riduzione (-19%) anche per le unità di produzione rispetto allo stesso periodo del 2018.
Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto all’anno precedente sono Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Gli impianti idroelettrici di taglia inferiore a 1 MW connessi nel 2019 costituiscono il 47% del totale installato.
Da segnalare l’attivazione di due impianti in Emilia-Romagna: uno da 1,4 MW in provincia di Parma e uno da circa 1 MW in provincia di Bologna. Complessivamente, fino a maggio 2019 il contributo delle bioenergie è stato positivo con 39 MW di potenza aggiuntiva. Resta da verificare se alcuni impianti siano entrati in esercizio prima del 2019, ma considerati Rinnovabili in seguito all’aggiornamento dei dati relativi alle tipologie di feedstocks impiegati per individuare il “combustibile prevalente”.