Roma, 2 set – I consumi di gas in Italia hanno chiuso il mese di agosto con un nuovo aumento, ancora una volta grazie alla buona performance del termoelettrico, che compensando un calo di carbone e import di elettricità ha portato la domanda nazionale sui valori più elevati da oltre un decennio per questo mese dell’anno. Secondo le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, nel mese appena concluso l’Italia ha consumato 4.112,4 mln di mc di gas, in aumento di un 5,5% su agosto 2018 e del 4,7% sullo stesso mese del 2017.

Analizzando la domanda per settore di consumo, il termoelettrico con 2.324,3 mln mc cresce di un 12,3%, superando di circa 250 mln mc i livelli già elevati degli ultimi due anni (+12% su agosto 2017). Il valore è in linea con quello dell’agosto 2006 (2.334,6) ed è il più alto dal 2009. Quest’anno a trainare sono stati un calo dell’import, anche per le fermate dei reattori nucleari francesi, e ancor più una decisa frenata della produzione a carbone. In leggero aumento anche l’industria (905,5 mln mc, +1,8% su agosto 2019 e -2,9% sul 2017) che compensa un -1,3% delle reti di distribuzione a 800,2 mln mc (-0,8% su agosto 2017) .

Se si ripercorre la serie storica, in un confronto tra i mesi di agosto degli ultimi diciassette anni attraverso i numeri indice (agosto 2003=100), i consumi del mese appena concluso (109,5) sono i più alti dal 2008 e i quinti più elevati del periodo dopo 2007 (119,2), 2009 (114,1), 2006 (113,5) e 2005 (111,7).

A livello cumulato i prelievi dei primi otto mesi del 2019 sono in crescita di un 5,1% sullo stesso periodo del 2017 totalizzando 49.186,9 mln mc (+3,3% sul 2017). Il comparto civile cala dell’1% a 20.953,3 mln mc (+3,5% sul 2017), mentre il termoelettrico aumenta del 16,7% a 17.274,2 mln mc (+3,9% sul 2017) e l’industria risulta invariata a 9.435,4 mln mc (+0,7% sul 2017).

Passando all’offerta, l’aumento dei consumi si è accompagnato a un analogo incremento dell’import (+5,4%) a 5.452,9 (+5% su agosto 2017), un ennesimo pesante calo della produzione interna (-12,8% a 375,9 mln mc, -19,3% su agosto 2017) e un leggero incremento delle iniezioni nette in stoccaggio (1.716,4 mln mc, +0,6% su agosto 2018 e -1% su agosto 2017). Il 31 agosto le scorte italiane erano piene al 90,8% a 178,2 TWh contro l’88,9% a 172,9 TWh di un anno prima.

Per quanto riguarda l’import per fonte, prosegue il forte calo dei flussi di gas algerino a 667 mln mc (-20,8% su agosto 2018), che si accompagna stavolta anche a una decisa frenata della Russia (-25%), che resta comunque primo fornitore con 2.097,9 mln mc. A compensare sono ancora Nord Europa (+85,9%), che si conferma seconda fonte con 941,8 mln mc, la Libia (+32,1% a 523,8 mln mc) e il Gnl che, sempre trainato dal meccanismo di assegnazione ad asta della capacità, vede transitare 651 mln mc a Rovigo Porto Viro (+19%), 233,7 mln mc a Panigaglia (179,9%) e 336,7 mln mc a Livorno (fermo ad agosto 2018).