Roma, 6 set – La catena di pub britannici Jd Wetherspoon ha tagliato il prezzo della pinta di birra che è possibile acquistare nei suoi locali di 20 pence (22 centesimi di euro), con una trovata che anticiperebbe secondo il suo fondatore il calo generalizzato dei prezzi che avverrà nel Regno Unito dopo la Brexit. Per il presidente della catena Tim Martin l’iniziativa illustrerebbe che l’uscita della Gran Bretagna dal mercato unico europeo non sarebbe “un disastro”.

Oltre 600 locali della catena venderanno ora una pinta (quasi mezzo litro) di Greene King’s Ruddles, prodotta in Gran Bretagna, per 1,69 sterline (1,89 euro). Altri 160 locali della catena Wetherspoon offriranno una pinta per 1,59 sterline (1,77 euro), altri per cifre comprese tra 1,99 e 2,89 sterline.

Martin, convinto supporter della Brexit, sostiene che la trovata mostra i risparmi che i britannici potranno realizzare dopo la Brexit. Ovviamente i commentatori hanno subito sottolineato che la Gran Bretagna è ancora nella Ue e quindi Wetherspoon forse finora ha fatto pagare troppo le sue birre.

È stata respinta intanto un’azione legale contro la decisione del primo ministro Boris Johnson di sospendere il parlamento. Lo hanno annunciato i giudici dell’Alta Corte parlando dell’iniziativa promossa dall’imprenditrice Gina Miller, figura di punta del movimento anti-Brexit, secondo cui la decisione del capo del governo rappresentava “un illegale abuso di potere”.

Respingendo l’iniziativa della Miller, il giudice Burnett ha spiegato che la donna può immediatamente inoltrare appello visti gli importanti aspetti della legge in gioco. L’appello dovrebbe essere dibattuto alla Corte Suprema il 17 settembre.

Miller si è detta “molto delusa dalla sentenza”. Ha aggiunto: “Consideriamo assolutamente vitale che il parlamento si riunisca. Siamo perciò soddisfatti che i giudici ci abbiano autorizzati ad appellarci alla Corte Suprema, cosa che faremo, e che pensino che il nostro caso sia meritevole” di essere preso in considerazione.