Roma, 18 set – La Federal Reserve, la Banca centrale Usa, si appresterebbe a effettuare un nuovo maxi intervento di iniezione di liquidità, mentre si stanno ripresentando i problemi i penuria che ieri l’hanno spinta e effettuare una operazione da decine di miliardi di dollari, per la prima volta in un decennio.

Un intervento che ha subito richiamato alla memoria la crisi del 2007-2008, che iniziò con misure molto simili, anche se stavolta le prime ricostruzioni parlavano di problemi congiunturali legati alle scadenze fiscali e alle ingenti emissioni di titoli di Stato Usa, piuttosto che fattori sistemici. Ma all’indomani della manovra la questione si ripropone.

Secondo Bloomberg, ieri i tassi a brevissima scadenza – che erano schizzati fino a un anomalo 10 per cento e erano poi calati drasticamente a seguito della manovra della Fed – in serata hanno ricominciato a risalire. E per questo l’istituzione, tramite la filiale di New York, che ieri ha iniettato 53 miliardi di dollari nel sistema, si appresterebbe a mettere in campo un nuovo intervento, da 75 miliardi di dollari.

La vicenda mette in rilievo le tensioni sul mercato monetario Usa, dove le grandi aziende possono trovarsi in affanno per reperire le liquidità di cui hanno bisogno. In questa fase sono a caccia di fondi per provvedere alle scadenze fiscali, ma al tempo stesso le liquidità vengono drenate per assorbire le emissioni di titoli federali necessarie a coprire il deficit di bilancio.

Secondo l’agenzia Usa, se la situazione dovesse proseguire senza essere adeguatamente monitorata potrebbe causare ricadute negative in termini di rincari dei costi di finanziamento su tutta l’economia reale.

Non è la prima volta che si verificano episodi di volatilità nel gigantesco mercato monetario Usa – che vale circa 2.000 miliardi di dollari – ma solitamente si presentano alle scadenze trimestrali. Diversi esperti ritengono possibile che le riserve che le banche commerciali tengono parcheggiate presso la stessa Fed mon siano semplicemente sufficienti a fronteggiare queste situazioni. E che l’istituzione potrebbe dover riconsiderare la sua manovra di progressiva riduzione del bilancio.

Il tutto inevitabilmente sarà al centro dell’attenzione alla conclusione del Fomc, il braccio operativo della politica monetaria, che questa sera verrà seguito della comunicazioni sulle decisioni. E anche dalla conferenza stampa esplicativa del presidente Jay Powell.