Roma, 19 set – L’amministrazione Trump ha intenzione di revocare il diritto della California di imporre autonomamente norme più ferree sulle emissioni inquinanti prodotte dalle auto, in un nuovo attacco contro le politiche dell’era Obama per ridurre le emissioni di gas serra. Lo hanno raccontato due funzionari statunitensi al Washington Post. La decisione farà partire senza dubbio una battaglia legale tra governo federale e California, facendo cadere nell’incertezza i produttori e creando tensioni nel mercato automobilistico.

L’Environmental Protection Agency (EPA) non ha commentato l’indiscrezione, ma in un discorso tenuto ieri, il capo dell’agenzia per la protezione ambientale è stato chiaro: “Federalismo non significa che uno Stato possa dettare gli standard per la nazione”. Tredici Stati e il District of Columbia hanno infatti già dichiarato di voler adottare gli standard della California, se saranno diversi da quelli federali; anche diverse case automobilistiche si sono schierate con il Golden State.

Il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, ha commentato: “Mentre la Casa Bianca ha abdicato alle sue responsabilità sul taglio delle emissioni e la lotta al riscaldamento globale, la California si è fatta avanti”. La mossa di Trump sull’ambiente “potrebbe avere conseguenze devastanti”. Lo scontro tra Washington e la California è iniziato lo scorso anno, quando l’Epa e il dipartimento dei Trasporti hanno proposto di revocare l’autonomia del Golden State in questo settore, come parte del tentativo dell’amministrazione Trump di cancellare gli standard fissati da Obama, che Sacramento vuole continuare a seguire.

A luglio, Ford Motor, Volkswagen, Honda e Bmw (che insieme rappresentano circa il 30% del mercato statunitense dell’auto) hanno raggiunto un accordo con la California per produrre, entro il 2026, auto capaci di percorrere in media quasi 50 miglia (circa 80 chilometri) con un gallone (3,785 litri) di benzina. L’amministrazione Trump, invece, vorrebbe mantenere il requisito di 37 miglia con un gallone, senza alzarlo gradualmente fino a circa 51 miglia entro il 2025, come stabilito dall’amministrazione Obama.

Secondo la Casa Bianca, standard meno stringenti servirebbero a far produrre vetture più economiche, permettendo agli americani di comprare auto più nuove e sicure. La California, invece, sta andando in direzione opposta, con l’intenzione di far circolare auto meno inquinanti. Per questo, recentemente, Trump ha criticato i produttori di auto contrari all’allentamento delle regole: “La mia proposta alle aziende d’auto politicamente corrette – ha scritto su Twitter – abbasserebbe il prezzo medio di un veicolo per i consumatori di oltre 3.000 dollari, e allo stesso tempo renderebbe le vetture molto più sicure. I motori funzionerebbero meglio. Ci sarebbe un impatto molto limitato sull’ambiente! Manager pazzi!”.

Pochi giorni fa, il Wall Street Journal ha scritto che il dipartimento di Giustizia avrebbe aperto un’indagine antitrust sulle quattro compagnie automobilistiche che hanno firmato l’accordo con la California sulle emissioni delle vetture. Il dipartimento, secondo il quotidiano, vuole verificare se Ford Motor, Honda Motor, Bmw e Volkswagen abbiano violato la legge federale sulla concorrenza accordandosi per seguire gli standard della California e non quelli proposti dall’amministrazione Trump.