Roma, 25 ott – In Italia il mercato del fotovoltaico è entrato in una fase di maturazione: dalle offerte chiavi in mano ai “bitcoin dell’energia” fino ai servizi più ambiziosi come i “corporate green PPA” di Solar Power Network (multinazionale canadese che riorganizza le strategie energetiche di decarbonizzazione delle aziende), che rendono la transizione energetica non più un mero passaggio da fossili a rinnovabili, ma una vera riorganizzazione della produzione e del consumo. E lo spazio per crescere è ancora ampio: sul fronte dell’autoconsumo i numeri in Italia sono molto rilevanti.

Ad oggi, l’Italia conta con 800 mila impianti fotovoltaici in esercizio per una potenza installata di 22.000 MW e una produzione complessiva di 26,8 TWh. L’energia elettrica non immessa nella rete di trasmissione o di distribuzione, ma utilizzata nel luogo di produzione, è pari al 22% della produzione complessiva degli impianti fotovoltaici, con una crescita annuale del 2,5%.

Le rinnovabili aiutano le quotazioni borsistiche anche perché la finanza considera la sostenibilità ambientale e la propensione a sviluppare business riconducibili a tecnologie orientate a contrastare la crisi climatica come elemento fondamentale per il futuro delle aziende.

Oggi l’economia si ritrova nella possibilità di vedersi trainare dalla sostenibilità e non vi è più di strumenti additivi o artificiali. Gli indirizzi politici e le scelte della finanza hanno segnato il passato. Il mondo dell’imprenditoria sperimenta un’onda green che non è solo lunga, ma che si sta gonfiando. In particolare per le aziende, private o pubbliche, che hanno importanti consumi di energia, rimarranno solo due opzioni: cavalcarla o rimanerne travolti.