Roma, 9 dic – Facilitare la transizione dai combustibili fossili verso un’energia più pulita nel rispetto degli impegni assunti dall’Unione Europa nell’accordo di Parigi. È questo, afferma il Ministero dello Sviluppo Economico, il principale obiettivo del secondo IPCEI nel settore delle batterie, che ha avuto il via libera della Commissione Europea. Bruxelles ha approvato infatti un investimento di circa 3,2 miliardi per progetti comuni di ricerca e innovazione e di prima produzione industriale per la realizzazione di batterie di nuova generazione. È un progetto che coinvolge congiuntamente Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia, e al quale partecipano 17 grandi aziende europee, piccole e medie imprese ed enti di ricerca.

“Con l’approvazione della commissione UE – afferma il Ministro Stefano Patuanelli – del progetto comune promosso dall’Italia insieme ad altri sei paesi membri, si compie un passo importante nella direzione del rafforzamento di una comune strategia industriale europea. L’obiettivo è supportare le imprese nella produzione di batterie di nuova generazione, con ricadute positive sia in termini di sostenibilità ambientale che di competitività del sistema industriale europeo. Grazie a questa misura, l’Italia mette in sicurezza e consolida, con un piano di investimenti tra fondi pubblici e privati di circa 850 milioni, il suo presidio manifatturiero in questo settore strategico”.

Creare un ecosistema, sostenibile e innovativo per le batterie in Europa, che copra l’intera catena del valore, “sarà la sfida che coinvolgerà i 17 partecipanti con l’obiettivo di riunire i principali operatori del settore e le autorità nazionali per creare una catena di valore pienamente integrata nell’UE che produrrà materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie su larga scala, ovvero progettati per la produzione di massa, e che consentirà la riconversione, il riciclaggio e la raffinazione su scala industriale”.

Questo progetto integrato riunisce i principali attori europei che operano a vari livelli della catena del valore delle batterie, dall’estrazione, alla riconversione, al riciclaggio e alla raffinazione, attraverso lo sviluppo di materiali avanzati e la produzione di celle, moduli e sistemi, e di software e sistemi e soluzioni di test dedicati.

I partecipanti “sono principalmente imprese di grandi dimensioni, ma ci sono anche organismi di ricerca e PMI. Tutti insieme lavoreranno in collaborazione con un gran numero di partner, anche al di là dei sette Stati membri partecipanti, per sviluppare tecnologie avanzate e dirompenti nel settore delle batterie agli ioni di litio che soddisfino obiettivi di costo, prestazioni e sicurezza attualmente non disponibili”.